Vine per fare marketing nei parchi divertimento? A pochi mesi dalla sua diffusione, la app sembra fatta apposta per promuovere queste strutture, nelle quali da anni i visitatori usano riprendersi con il cellulare. Gli smartphone – magari abbinati ad una rete Wi Fi gratuita a disposizione – consentono da tempo di utilizzare piattaforme di video –sharing come Youtube, ma Vine, con i mini video, che ricordano i messaggi di 140 caratteri di Twitter, potrebbe diventare un eccellente strumento di marketing virale.
Se ne sono accorti nei parchi divertimento Disney, che hanno iniziato ad apprezzare i video tweet: dal 1 ottobre la Disney lancia il contest “Vine Your Site Disney” per celebrare l’apertura dell’account sulla più diffusa piattaforma di condivisione di mini video. Attravers
o l’app gratuita per iOS, Android e Windows Phone, è possibile condividere i filmati – di 6 secondi, questa la durata massima dei video – su Twitter, che ha recentemente acquisito Vine, Facebook o sul web, con servizi come VineScope. Con Vine E’ semplicissimo creare video e condividerli sui social network . Se i filmati saranno apprezzati, scatterà la condivisione, trasformandoli in contenuti virali. La app Vine è molto diffusa, ed a Giugno ha superato Instagram nel media sharing su Twitter.
Ma veniamo al contest: i Viners che taggheranno i propri video con # DisneySideContest avranno la possibilità di essere inseriti sull’account Vine dei Parchi Disney. I filmati selezionati inizieranno ad apparire sul canale dal 7 ottobre, ed ogni autore riceverà $1.000. Inoltre i Viners prescelti avranno la possibilità di vincere una vacanza a Disneyland Resort e Walt Disney World Resort e di ottenere un contratto di $ 10.000, per creare una serie di Vines Disney.
In questi ultimi mesi i mini video sono stati utilizzati ampiamente per la promozione di film, come mini trailer, e i “social spot”, come sono stati definiti, sono serviti a lanciare nuovi modelli di automobili. Per i parchi divertimento, ma anche per laser game, parchi avventura e centri per feste per bambini, si apre una nuova frontiera del marketing low cost. Ecco un cattivo esempio…