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di Maurizio Crisanti

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Parchi divertimento e presenza online: i migliori 10 nel rapporto BEM Research

Novembre 21, 2016 by Maurizio Crisanti

Un ottimo lavoro, quello effettuato da BEM Research sulla visibilità online dei parchi divertimento nel 2016, che pubblico di seguito. Quella che segue è una analisi, mai effettuata fino ad oggi, su alcuni aspetti della presenza digitale dei principali parchi divertimento italiani, realizzata analizzando il web con specifici tools ed affidando poi i risultati ad un algoritmo, per creare un Benchmark e comparare le relative performance. Molto interessante anche l’analisi relativa ai parchi divertimento in rapporto ad altre attrazioni turistiche.

I dati emersi dall’analisi della presenza web dei parchi divertimento sono, a mio avviso, molto interessanti:

  1. Il rapporto con altre realtà del mondo turistico: tra aprile e settembre, l’attenzione sul web su parchi divertimento e zoo ha superato quella delle destinazioni turistiche e dei musei, che invece prevalgono nei mesi più freddi. Dunque le ricerche sul settore dei parchi tematici ed acquatici è indubbiamente molto forte durante la stagione di apertura, e supera quella di altre destinazioni turistiche e culturali.
  2. La frequenza di ricerche sulle aperture invernali: un dato sorprendente. Il volume di ricerca sulla query “parchi divertimento invernali” e quelle collegate, pur essendo minore rispetto alle ricerche su parole chiave come “parchi divertimento” e simili, aumenta nel periodo che va da dicembre a febbraio. Dunque anche il web conferma la ricerca di esperienze invernali nei parchi divertimento da parte di una fascia di pubblico.
  3. Le possibilità di effettuare marketing geografico. L’analisi delle ricerche sul web ha confermato che, accanto a quelle più generiche, sui parchi divertimento, c’è un alto volume di ricerche geografiche, legate cioè a query che ricercano le strutture della Lombardia o di Roma, ad espempio. Azioni di geomarketing, o local marketing, possono dare grandi soddisfazioni ai grandi parchi divertimento, ma anche alle strutture di medie dimensioni, come i parchi avventura..
  4. Il rapporto tra ricerche branded e unbranded. Un altro aspetto emerso nel corso della ricerca è che il numero di ricerche sulla query “parchi divertimento” o “parchi acquatici” è molto inferiore a quella “parchi avventura”. Il dato è sorprendente, in quanto i parchi divertimento sono visitati ogni anno da circa 16 milioni di ospiti, mentre i parchi avventura superano il milione di visitatori. Perché? E’ evidente che nei parchi di divertimento che è molto elevato il numero di ricerche branded, ovvero con il nome del parco, rispetto ai parchi avventura. Coloro che cercano informazioni su orari e prezzi di un parco noto, digitano direttamente la sua denominazione.

Il BEM Rank, ovvero la classifica delle performance web dei 10 parchi divertimento più presenti

Sono stati esaminati i dieci  con migliori performance: Mirabilandia, Aquafan, Italia in Miniatura, Oltremare, Fiabilandia, Gardaland, Canevaworld, Rainbow Magiland Etnaland e Aqualandia.

I siti sono stati valutati sulla base di quattro parametri: la visibilità del marchio, ovvero la capacità di apparire in prima pagina nella SERP di Google per parole chiave relative ai parchi divertimento, dunque unbranded, unita alla riconoscibilità del marchio, ovvero al volume delle ricerche branded. Sono stati poi valutati due elementi fondamentali per garantire una buona esperienza utente e generare conversioni: la velocità di caricamento e l’usabilità.

Qualche valutazione su quanto emerso dal BEM benchmark sui parchi divertimento: è sempre più evidente l’importanza del web nel garantire visibilità al parco divertimenti, sia esso tematico, acquatico o parco avventura, incidendo fortemente sulle attività di marketing e generando profitti. C’è bisogno di un grande impegno da parte dei manager di queste strutture e, in alcuni casi, di un nuovo approccio verso le potenzialità del digitale.

Si rende sempre più necessario rivedere l’allocazione dei budget, per allocare risorse per le attività sul web. Tra le priorità:

  • la realizzazione di un buon sito internet, veloce, bello e facile da navigare, con informazioni complete, immagini e video, mappe, informazioni sull’accessibilità. Saranno apprezzate anche informazioni utili, con significativi volumi di ricerca, come la possibilità di accogliere i cani, ad esempio.
  • le attività di SEO, per migliorare il posizionamento sui risultati di ricerca di Google. Si spende poco per la SEO in questo settore, perché ancora non è chiaro a tutti che un’analisi SEO e la conseguente programmazione di attività di link building e digital PR rappresentano un investimento. Si parte da qualche migliaio di euro per le strutture di minori dimensioni, per raggiungere valori di qualche decina di migliaia di euro per i parchi di divertimento più grandi. Nulla rispetto all’ottenere un posizionamento sul web, sia del proprio sito che del marchio, che possono fare la differenza tra i ricavi di un parco e quelle dei suoi competitori. Sono attività che si ripagano da sole e generano profitti.
  • La  implementazione dell’e-commerce con modalità che garantiscano velocità e favoriscano la user experience. Ogni biglietto venduto direttamente non solo è disintermediato, ma incide sulle spese di gestione, perché favorisce la possibilità di prevedere il numero di visitatori, alleggerisce l’attività delle casse tradizionali e deriva da visite al proprio sito web, che ne beneficia in termini di visibilità. Sono necessarie anche attività di remarketing sui “carrelli abbandonati” o su alcune tipologie di navigatori, per generare conversioni, in questo caso vendita di biglietti.
  • La gestione dei social network e dei siti di recensioni, come TripAdvisor. Il BEM Rank non ne accenna, perché non è finalizzato a questa analisi, che ho già commentato in questo articolo, tuttavia una gestione professionale della presenza su Facebook, Instagram e  gli altri social network, a fronte del costo di alcune migliaia di euro, può fornire risultati sorprendenti, accrescendo la brand awareness del parco, a costi infinitamente inferiori a quelli che alcuni parchi divertimento spendono in tipografia.

Ma ecco il rapporto:


 

bem-researchParchi divertimento, l’attrazione parte dal web

La stagione dei parchi divertimento italiani si è appena conclusa. Dati ufficiali non sono ancora disponibili, tuttavia il sentiment è che ingressi e fatturati siano in linea con lo scorso anno, con un lieve incremento.

Ma quali sono i trend di ricerca online che riguardano il settore, e come è andata sul web se mettiamo a confronto l’interesse per i parchi divertimento con altre attrazioni turistiche?

Destinazioni turistiche – intesse sul web nei primi 8 mesi del 2016

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Parchi divertimento: tendenze di ricerca e confronti con altre attrazioni

Dall’analisi condotta da BEM Research in collaborazione con Parchi Permanenti Italiani, associazione di categoria del settore parchi a carattere tematico, acquatico e faunistico, si può constatare come nel corso del 2016 l’interesse per i parchi di divertimento sia andato crescendo nel tempo per toccare il suo apice ad agosto (Grafico 1). Il flusso di visitatori ai parchi divertimento è ovviamente legato alla stagionalità e agli eventi climatici; primavera ed estate, dunque, sono le stagioni durante le quali le attrazioni diventano uno dei punti di riferimento delle famiglie. Tuttavia, a guardare la tipologia di ricerche online legate al settore, non mancano parole chiave che denotano un interesse a usufruire delle attrazioni dei parchi anche in periodo invernale. Parole chiavi come “parchi divertimento invernali”, seppur con un volume di ricerca online inferiore rispetto a “parchi divertimento per bambini” o “parchi acquatici”, evidenziano un interesse che si concentra nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Come a dire che la ricerca di divertimento, nel periodo invernale, potrebbe essere un modo per aggirare gli effetti del “winter blues” o “malinconia invernale”. A conferma di questa evidenza si può constatare come in occasione dell’appena trascorsa festa di Halloween molti siti abbiano previsto aperture straordinarie con eventi e allestimenti dedicati.

Destinazioni turistiche – intesse sul web nel 2016

destinazioni-turistiche-interesse-web-2016

Nel complesso, l’attenzione sul web da gennaio a ottobre 2016 si è concentrata in misura maggiore sui giardini zoologici, poi sui musei e, con un minimo scarto, sui parchi di divertimento (Grafico 2). Nello specifico dei musei va però sottolineato che queste attrazioni sono evidentemente più numerose dei parchi divertimento, si tratta di oltre 4.500, tra musei e aree archeologiche in Italia, tra pubblici e privati, con 43 milioni di visitatori dei musei pubblici e 150 milioni di fatturato. I musei pubblici incassano la metà di quanto fatturano i parchi divertimento (345 milioni di euro secondo i dati SIAE relativi al 2015).

Restringendo l’analisi ai soli mesi primaverili ed estivi, ovvero tra aprile e settembre, giardini zoologici e parchi di divertimento mostrano un interesse sul web ben più elevato, cosa che invece non si riscontra con riferimento ai musei.

Osservando la classificazione a livello regionale si riscontra un certo divario (Figura 1). Nella maggioranza delle regioni del Sud d’Italia, e nello specifico in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e Basilicata, prevale l’interesse verso i parchi di divertimento. Nel Nord (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia Romagna), in alcune regioni del Centro Italia (Marche e Umbria), nonché in Abruzzo e Molise, gli utenti si focalizzano invece sui giardini zoologici. Infine, in Trentino-Alto Adige, Toscana, Lazio e Sardegna sono prevalenti le ricerche riguardanti i musei.

Intesse sul web – ripartizione a livello regionale

interesse-web-destinazioni-turistiche-parcvhi-divertimento

 

Se quanto appena descritto riguarda, come sopra indicato, l’interesse per i parchi divertimento messo a confronto con l’interesse per altre attrazioni, è utile approfondire quali siano le ricerche effettuate sul web dagli utenti interessati al settore parchi di divertimento.

Cosa cercano gli utenti sul web in tema di parchi?

Le ricerche che gli utenti fanno online esprimono un bisogno, una necessità, a cui il sito web dovrebbe essere in grado di rispondere adeguando il contenuto delle informazioni veicolate (content marketing). Se la parola chiave “parchi divertimento” mostra un interesse generico per il settore, altre ricerche a questa correlate e con un intento uguale o simile possono mostrare interessi più specifici, come ad esempio l’esigenza di trovare un parco vicino la propria abitazione o nei pressi della località meta di destinazione delle proprie vacanze.

Benché query più specifiche possano essere oggetto di un minor volume di ricerche, esprimendo un interesse più immediato sono però in grado di avere una maggiore probabilità di trasformarsi da visite virtuali in visite reali. Al riguardo, tra le chiavi di questo tipo quelle più utilizzate sono “parchi divertimento Italia”, “parchi divertimento in Lombardia”, “parco divertimenti Roma”, “parchi divertimento Toscana” e “parchi divertimento Piemonte”.

Ipotizzando di voler circoscrivere il tipo di interesse legato ai parchi divertimento potremmo pensare a un albero, dove ogni ramo (parola chiave) può portare i suoi “frutti” (Figura 2). In questo ipotetico albero troverebbero posto, oltre alle parole chiavi con il chiaro intento di geolocalizzare l’offerta dei parchi divertimento, anche quelle correlate ai parchi tematici specifici per le esigenze dei bambini.

“Albero delle query” sui parchi divertimento

geomarketing-parchi-divertimento

Quanto fino ad ora indicato è relativo alle ricerche che gli utenti fanno digitando sul motore di ricerca Google parole chiavi correlate alla principale.

Il motore di ricerca Google, però, si compone di altri “strumenti” differenti tra di loro, per esempio: Google immagini, news e video. È interessante notare che a seconda degli strumenti utilizzati l’interesse per una medesima parola chiave può cambiare.

Ad esempio, considerando la tematica parchi divertimento potremmo cercare di capire cosa cercano gli utenti su YouTube, la piattaforma che raccoglie miliardi di video girati in tutto il mondo. In tal modo anche YouTube potrebbe diventare un importante canale attraverso cui i parchi di divertimento possono attuare efficaci campagne di comunicazione.

Per gli utenti interessati ad una visita virtuale delle attrazioni presenti all’interno di un parco divertimento, YouTube, è senz’altro uno strumento ampiamente utilizzato. L’utenza in questo caso sembra però focalizzarsi su argomenti più specifici, come per esempio: “parchi divertimento strani”, “parchi divertimento horror”, “parchi divertimento paurosi”[1].

Digitale e turismo: un legame da stringere

Nei precedenti paragrafi è stato posto in luce come l’analisi del flusso di dati generati dagli internauti offra degli interessanti spunti di analisi. D’altra parte, l’importanza della digitalizzazione nel settore turistico è stata messa in evidenza da diverse analisi. Recentemente, nel Rapporto e-tourism 2016 di BEM Research ha mostrato come una migliore propensione al digitale dell’offerta museale, in linea con quella degli altri principali paesi europei, potrebbe favorire un maggior afflusso di visitatori dall’estero. In uno scenario particolarmente ottimistico si potrebbero registrare fino a 2 milioni di visitatori in più nei complessi museali e archeologici italiani.

Anche nel settore dei parchi di divertimento appare fondamentale dedicare risorse e cura alla relazione con gli utenti attraverso il web.

Per valutare quanto effettivamente le aziende del settore siano attente a questa tematica abbiamo applicato un algoritmo ai primi 10 parchi di divertimento per popolarità sul web, come indicato da Google Carousel (Figura 1). Nello specifico, tali parchi sono: Mirabilandia (Ravenna), Aquafan (Riccione, RN), Italia in miniatura (Rimini, RN), Oltremare (Riccione, RN), Fiabilandia (Rimini, RN), Gardaland (Castelnuovo del Garda, VR), Canevaworld (Lazise, VR), Rainbow Magiland (Valmontone, RM), Etnaland (Belpasso, CT), Aqualandia (Jesolo, VE).

Primi 10 parchi di divertimento in base alla popolarità sul web

popolarita-web-parchi-divertimento-2016

In analogia con le analisi condotte mensilmente attraverso il BEM Rank® [2], è stato costruito un indice composito al fine di misurare la performance online dei parchi di divertimento presenti in Italia sulla base di alcuni parametri. Nello specifico è stata considerata, da un lato, la visibilità sul web, considerando quanto spesso i parchi presi in esame appaiono nella prima pagina di Google su chiavi di ricerca connesse al mondo dei parchi divertimento[3]. Dall’altro si è valutata quanto la riconoscibilità del marchio induca gli internauti a navigare direttamente i siti web dei parchi divertimento sulla base delle evidenze di Google Trends. Entrambi questi fattori possono essere considerati come rilevanti ai fini della scelta degli utenti tra le diverse opportunità che il mercato offre, aumentando quindi le chance di incrementare i visitatori[4]. Per attrarre visitatori anche attraverso il canale web non è però sufficiente avere un sito web ed essere visibili, è necessario anche che i siti siano ideati e realizzati al fine di offrire agli utenti la migliore esperienza possibile. Per tale motivo sono stati considerati anche due altri parametri che misurano la performance dei siti web, ovvero la velocità di caricamento dell’homepage e la sua usabilità.

Nella Tabella 1 sono riportati i risultati dell’analisi. Nel complesso il parco di divertimento che mostra le migliori performance sul web è Gardaland, seguito da Mirabilandia, Fiabilandia, Rainbow Magicland ed Etnaland.

Gardaland primeggia, in particolare, sulla riconoscibilità del suo brand, distanziando di molti punti la concorrenza; considerando questo fattore, seguono in classifica: Mirabilandia, Etnaland, Rainbow Magicland e Italia in miniatura.

In testa alla classifica per la visibilità su Google risulta essere ancora una volta Gardaland. In questo caso, però, la distanza rispetto al secondo classificato, ovvero Mirabilandia, è più contenuta. Considerando questa metrica, troviamo Rainbow Magicland, Aqualandia e Aquafan rispettivamente al secondo, terzo, quarto e quinto posto.

Conquista la vetta per la migliore performance del sito web, sia in termini di velocità di caricamento sia di usabilità, Fiabilandia. Seguono Etnaland, Gardaland e Rainbow Magicland.

Parchi di divertimento italiani: indice di performance online

bem-research-presenza-web-parchi-divertimento-2016

———

[1] Che gli italiani amassero l’horror era stato appurato anche in un precedente studio di BEM Research, Cinema e web, gli italiani amano l’horror, Analisi flash, 7 settembre 2016.

[2] Maggiori dettagli sulla metodologia del BEM Rank sono disponibili al seguente link.

[3] Nello specifico sono state considerate il numero di parole chiave posizionate in prima pagina secondo quanto emerge dalle analisi di SEOZoom.

[4] Un’analisi condotta sul settore automotive ha evidenziato come due terzi degli utenti tendano a orientare le loro scelte di acquisto sulla base delle informazioni reperite sul web, come Google, siti web proprietari e social network (si veda BEM Research, L’auto corre sul web, la scelta su Google, Analisi flash del 4 novembre 2016).

 

L’analisi flash “Parchi divertimento, l’attrazione parte dal web” è stata condotta da BEM Research in collaborazione con Parchi Permanenti Italiani.

BEM Research si occupa di big data, ricerca economico-finanziaria e analisi nel campo del web marketing. È partner dell’AgID – Agenzia per l’Italia Digitale – per la definizione delle Linee guida dei siti web della Pubblica Amministrazione. Si occupa anche di formazione privata e in ambito universitario. Elabora l’indice di performance online, il BEM Rank®, che esprime la classifica dei migliori brand online sulla base di un algoritmo che considera diversi cinque fattori: i trend di ricerca su Google; la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico; la velocità di caricamento delle pagine web; l’usabilità dei siti web; il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

Parchi Permanenti Italiani opera nell’ambito di ANESV (Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti), socio fondatore di AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) e Federturismo Confindustria, la confederazione di tutte le imprese di spettacolo italiane. Costituita nel 1947, è la più antica e rappresentativa organizzazione di categoria del settore e cura gli interessi delle imprese che svolgono attività nell’ ambito dei parchi di divertimento. Aderiscono ad essa numerosi parchi di divertimento a carattere tematico, acquatico e faunistico. L’Associazione è attiva anche nel settore dei parchi avventura.

 


Il comunicato stampa

Parchi di divertimento, il boom online è ad agosto, ma l’interesse non manca d’inverno

Una crescita costante dell’attenzione sul web, che culmina ad agosto in concomitanza con le ferie, ma prosegue anche dopo l’arrivo dell’autunno. È questo l’andamento delle ricerche online sui parchi divertimento nei primi dieci mesi dell’anno, secondo una ricerca condotta da BEM Research in collaborazione con Parchi Permanenti Italiani, associazione di categoria del settore parchi a carattere tematico, acquatico e faunistico. Lo studio dimostra che l’attenzione sul web da gennaio a ottobre 2016 si è concentrata in misura maggiore sui giardini zoologici, poi sui musei e, con solo con minimo scarto, sui parchi di divertimento, anche nei mesi autunnali e invernali.

«A guardare la tipologia di ricerche online legate al settore – spiega Mariachiara Marsella, Web Marketing Manager di BEM Research – non mancano ricerche che denotano un interesse nei parchi anche in periodo invernale. Parole chiavi come “parchi divertimento invernali” evidenziano un interesse che si concentra tra dicembre e febbraio. Come a dire che la ricerca di divertimento nel periodo invernale potrebbe essere un modo per aggirare gli effetti del “winter blues”».

«Le ricerche che gli utenti fanno online esprimono un bisogno, una necessità, a cui il sito web dovrebbe essere in grado di rispondere adeguando il contenuto delle informazioni veicolate – spiega Marsella – Se la parola chiave “parchi divertimento” mostra un interesse generico per il settore, altre ricerche correlate possono mostrare interessi più specifici, come ad esempio l’esigenza di trovare un parco vicino la propria abitazione o nei pressi della località meta di destinazione delle proprie vacanze. Il sito Internet di chi offre la possibilità di una piacevole fuga – conclude Marsella – deve poter rispondere anche a queste necessità».

Attraverso lo studio di BEM Research è possibile ricostruire la mappa dei siti web di parchi divertimenti in Italia con maggiore visibilità online. Al primo posto si piazza Gardaland, seguito da Mirabilandia, Fiabilandia, Rainbow Magicland ed Etnaland. Gardaland primeggia, in particolare, sulla riconoscibilità del brand e per visibilità su Google; con riguardo alla velocità di caricamento e all’usabilità dei siti Internet Fiabilandia ed Etnaland mostrano invece le migliori performance.

«La stagione dei parchi divertimento italiani si è appena conclusa – afferma Maurizio Crisanti, segretario nazionale di Parchi Permanenti Italiani – I dati ufficiali non sono ancora disponibili, tuttavia abbiamo alcune indicazioni che segnalano un lieve incremento sia dei visitatori che del fatturato. La maggiore attenzione verso il web dei parchi italiani può aver contribuito a questo risultato. In futuro sarà però fondamentale continuare a investire sull’offerta digitale al fine di intercettare un numero sempre maggiore di visitatori, sia dall’Italia e ancor di più dall’estero», conclude Crisanti.

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