Ogni anno il Meeting AssoParchi è per me un momento speciale. Non solo perché riunisce in un unico luogo operatori, imprese, istituzioni e amici che condividono lavoro e passione, ma perché restituisce un’immagine molto chiara di dove sta andando il nostro settore.









A Mirabilandia, il 9 e 10 ottobre, ho avuto esattamente questa sensazione: quella di un comparto che cresce, si organizza, e si racconta con sempre maggiore maturità, posizionandosi come industria turistica e culturale. Due sono infatti le identità di questo comparto, con le quali finalmente in qualche modo si è fatto pace. Non solo turismo, anche se i parchi sono formidabili attrattori per i viaggiatori e residenti, e non solo spettacolo, anche se il racconto che si vive durante una giornata in un parco offre tanti momenti di cultura, con performance artistiche di livello.
Abbiamo vissuto due giornate intense, tra workshop, assemblee e conversazioni che spesso continuavano ben oltre il programma. E la cosa più bella è che, dietro ogni intervento, c’era la consapevolezza che i parchi divertimento non sono più realizzati come una sorta di collezione di attrazioni, ma si sono evoluti in contenitori di esperienze, ingranaggi importanti del motore turistico italiano.
La presenza delle Istituzioni: visione e dialogo
In questa edizione del Meeting, la presenza delle istituzioni è stata forte e concreta. Il Ministro Daniela Santanchè ha aperto i lavori dell’assemblea parlando di turismo e innovazione con parole che hanno trovato molta sintonia nella nostra platea. Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, ha portato una visione di filiera che integra cultura, intrattenimento e territorio. E poi gli interventi dell’onorevole Galeazzo Bignami e del senatore Marco Lisei, che hanno toccato temi come la semplificazione, la competenza concorrente tra Stato e Regioni e la competitività internazionale: argomenti cruciali per chi, come noi, opera in un mercato sempre più globale. Ho apprezzato molto anche lo sguardo di Roberta Frisoni, assessore al turismo di Regione Emilia-Romagna: ricordarci che i parchi sono prima di tutto presìdi di valore per i territori, capaci di generare indotto e occupazione, è un messaggio che dobbiamo tenere ben presente.
Innovazione, sicurezza e conoscenza
Tra i panel che ho moderato, quelli dedicati all’innovazione tecnologica e alla user experience: nuove modalità di personalizzazione, flussi di visita ottimizzati, analisi di comportamento. Ma il confronto ha toccato anche aspetti normativi e legati alla responsabilità dei gestori, con un’attenzione sempre più alta alla sicurezza e alla gestione del rischio. Un momento importante è stato la presentazione dell’Osservatorio AssoParchi, il progetto che l’associazione sta portando avanti con GRS Research & Strategy. Uno strumento di analisi e conoscenza che metterà finalmente a disposizione del comparto dati affidabili: sul valore economico, sull’impatto sociale e sui trend della domanda. È da qui che passa il salto di qualità del settore.
Oggi i parchi italiani accolgono oltre 21 milioni di visitatori l’anno e generano un impatto complessivo che sfiora i 10 miliardi grazie all’indotto, all’ospitalità e al beneficio economico sui territori, generato dai grandi flussi di visitatori. Dietro questi numeri ci sono imprenditori, lavoratori e famiglie che hanno continuato a crederci, anche nei momenti difficili. E vederli ritrovarsi a Mirabilandia, scambiarsi idee, progettare insieme, mi ha dato la sensazione forte di una comunità viva.
Ripensando a queste due giornate, credo che il vero valore del Meeting AssoParchi non stia solo nei contenuti, ma nel clima che si respira, nella condivisione delle idee e delle esperienze, nella rete di contatti e nuova conoscenza.
È la dimostrazione che quando il nostro settore si unisce, parla con una sola voce e guarda oltre le singole stagioni, può davvero incidere. Credo che quello che abbiamo visto a Mirabilandia sia solo l’inizio.