L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha recentemente ufficializzato, con nota prot. 0840023 del 17 dicembre 2025 che sta già facendo discutere gli addetti ai lavori, la proroga al 31 dicembre 2026 del regime transitorio per gli apparecchi senza vincita in denaro (i cosiddetti comma 7) – compresi quelli in uso nelle attività di spettacolo viaggiante e installati nei “padiglioni e sale trattenimento”, quindi anche le sale Lan e gli esport bar, qualora autorizzati come spettacolo viaggiante – a suo tempo previsto dalle Determinazioni Direttoriali n. 172999 del 1° giugno 2021 e n. 250263del 10 giugno 2022, modificate, da ultimo, con le Determinazioni Direttoriali n. 797604 del 20 dicembre 2024 e n. 809776 del 24 dicembre 2024
La notizia, riportata tempestivamente dalle agenzie di settore, prevede un ulteriore rinvio nel processo di certificazione e omologazione dei parchi macchine esistenti. Se da un lato lo slittamento dei termini evita il blocco immediato di migliaia di apparecchi, dall’altro ripropone l’urgenza di una riflessione profonda sulla sostenibilità burocratica che grava sulle attività dello spettacolo viaggiante e sulle nascenti Sale LAN.
Spettacolo viaggiante: la tutela della tradizione tecnica
Per gli operatori dello spettacolo viaggiante (luna Park e parchi permanenti), la gestione degli apparecchi automatici e semiautomatici non è un mero esercizio commerciale, ma una componente dell’offerta di intrattenimento e il nuovo regime transitorio riguarda gran parte delle attrazioni per le quali era stata presentata l’autocertificazione negli anni passati, ma consente anche di autocertificare nuovamente i giochi in esercizio, fino al 31 dicembre 2026,Senza questa proroga, molti gestori si sarebbero trovati nell’impossibilità di operare con macchine storiche o di difficile adeguamento alle nuove regole tecniche, che spesso appaiono modellate più su logiche di controllo del gioco d’azzardo che sulla specificità del puro intrattenimento familiare.
Il rischio concreto era – ed è – la rottamazione forzata di apparecchi che non presentano alcun profilo di rischio per gli utilizzatori, ma che faticano a rientrare in procedure di omologazione eccessivamente rigide e costose. La proroga al 2026 deve quindi servire non solo a “guadagnare tempo”, ma a stabilire un dialogo con l’Agenzia per rendere le procedure di verifica tecnica meno onerose per le piccole imprese itineranti.
Sale LAN ed Esports: proroga, ma un futuro ancora in bilico

Ancora più delicata è la situazione delle Sale LAN e degli Esports center. Dopo le note vicende che nel 2022 portarono al sequestro di diverse postazioni di gioco, il settore ha vissuto mesi di profonda incertezza.
Per le Sale LAN, l’applicazione delle norme nate per gli apparecchi comma 7 a personal computer e console di gioco è sempre apparsa come un forzatura tecnica e giuridica. La proroga del regime transitorio, richiesta da AssoParchi, permette a queste realtà — che rappresentano l’avanguardia dell’intrattenimento digitale — di continuare a operare, ma non risolve il nodo gordiano: la necessità di un inquadramento normativo specifico che distingua il gaming competitivo dalle macchine a premio.
Fino al 2026, i gestori delle Sale LAN potranno respirare, ma resta l’ombra di una normativa che fatica a riconoscere la natura “sociale” e “sportiva” di queste attività, cercando di ricondurle forzatamente nell’alveo degli apparecchi da intrattenimento tradizionali.
Perché ADM ha concesso questo ulteriore rinvio? Due le ragioni:
Certamente a causa delle difficoltà tecniche dei laboratori: gli organismi di verifica sono ancora congestionati e non in grado di processare l’immensa mole di richieste di certificazione in tempi brevi. C’è inoltre un vuoto normativo sugli Esports e le sale Lan, infine il tema di una necessaria revisione della regola tecnica: è evidente che l’intera disciplina necessita di correttivi per evitare di desertificare il mercato dell’amusement.
Sebbene l’estensione al 2026 sia un segnale positivo — che accoglie in parte le istanze delle associazioni di categoria — non possiamo dimenticare che il settore ha bisogno di stabilità. Continuare a procedere per proroghe annuali o biennali impedisce agli imprenditori di programmare investimenti a lungo termine e frena lo sviluppo dei centri d’intrattenimento e delle sale Lan. La sfida per i prossimi mesi sarà quella di trasformare questo tempo supplementare in un’occasione per riscrivere regole che siano finalmente proporzionate al reale rischio dei giochi e, soprattutto, rispettose delle peculiarità del comparto.
Il gioco senza vincita in denaro non è affatto l’anticamera del gioco d’azzardo; è un pilastro della socialità – perché giocare con gli amici in uno spazio fisico e molto meglio che giocare da soli nella propria cameretta – e della cultura del divertimento nel nostro Paese. È tempo che le norme lo riconoscano chiaramente.




