Nel contesto delle attività di spettacolo viaggiante, come i parchi avventura, i parchi giochi cittadini, i gonfiabili le piste di pattinaggio su ghiaccio, le zip line o i lasergame, la sottoscrizione di una dichiarazione liberatoria, detta anche manleva, è una prassi sempre più diffusa. Quale valore legale ha davvero questo documento? Può davvero tutelare il gestore da ogni responsabilità?
La funzione della dichiarazione liberatoria e il “rischio accettabile”
La liberatoria ha lo scopo principale di informare l’utente – o i genitori e tutori nel caso di minori – sui rischi connessi all’attività da svolgere, ottenendo una sorta di consenso esplicito alla partecipazione. Questo documento serve anche a limitare la responsabilità dell’organizzatore per danni che rientrano nella definizione tecnica di “rischio accettabile”, insito nell’attività svolta, come nel tipico caso dell’autoscontro, ovvero di urti o piccoli infortuni che possono verificarsi anche con tutte le precauzioni adottate.
La liberatoria non esonera dalle responsabilità
È importante chiarire che la manleva non costituisce un esonero assoluto da responsabilità: infatti l’art. 1229 del Codice Civile sancisce che “È nullo qualsiasi patto che esclude o limita preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o per colpa”. Quindi, anche se un partecipante ha firmato una liberatoria, il gestore resta responsabile in caso di gravi mancanze nelle misure di sicurezza, per difetti nelle attrezzature, carenze nella documentazione tecnica (collaudi, codici identificativi ecc.) o per danni causati da personale non adeguatamente formato.
Nel caso di attività con minorenni, c’è qualche attenzione in più: la liberatoria deve essere firmata da chi esercita la responsabilità genitoriale, e anche in questo caso non può mai costituire uno esonero relativo ai doveri di vigilanza e sicurezza. I minori, infatti, godono di una particolare tutela giuridica, che impone agli operatori una maggiore accortezza.
I requisiti e l’efficacia della dichiarazione liberatoria
Per avere efficacia, la dichiarazione liberatoria deve rispettare alcuni requisiti fondamentali, tra i quali:
- un linguaggio semplice, comprensibile e riferito esplicitamente all’attività proposta.
- la indicazione dei principali fattori di rischio tipici dell’attività, informando così la persona che sottoscrive la dichiarazione e attestando la consapevolezza di ciò che può accadere.
- l’inserimento dei dati anagrafici completi, del partecipante e, in caso di minori, dell’eventuale genitore o tutore, la data e la firma leggibile, elementi fondamentali in caso di controversie.
E’ importante sottolineare che la dichiarazione liberatoria va vista come elemento di un più ampio sistema di gestione, che è legato anche alla formazione del personale sugli obblighi di vigilanza e i temi della sicurezza e soccorso e a una adeguata manutenzione delle attrezzature e delle attrazioni, quest’ultima conforme al manuale di uso e manutenzione e registrata sul libretto dell’attività di cui al DM 18 maggio 2007.
E’ certamente indispensabile scrivere regolamenti interni chiari, ben visibili e richiamati nella liberatoria, sottoscritta per accettazione.
Per chi gestisce attività rivolte al pubblico, è consigliabile far redigere le liberatorie avvalendosi di un consulente legale, aggiornato sulle normative in tema di sicurezza, responsabilità civile e tutela dei minori.
Liberatorie digitali: ecco i principali software multi dispositivo
Infine un problema di carattere pratico: far sottoscrivere, raccogliere e archiviare migliaia di documenti cartacei al mese comporta un lavoro enorme; è necessario disporre di penne, supporti rigidi per i moduli che molti utenti compileranno in piedi, e un’organizzazione lenta e costosa. Oggi la digitalizzazione permette di avvalersi di piattaforme per la raccolta e archiviazione delle liberatorie e dei consensi per la privacy. Attraverso tablet e altri dispositivi dei gestori, ma anche direttamente dai cellulari degli utenti, che possono collegandosi a un link con un codice QR, dal sito internet o tramite un’email, è possibile raccogliere preventivamente la liberatoria, archiviandola digitalmente e in forma automatizzata in cloud, ad esempio su Google Drive. Le app funzionano anche offline, in caso di mancanza improvvisa di connessione. L’archiviazione digitale delle liberatorie consente una gestione con ricerca nominativa e su data. Sono numerose le piattaforme, alcune multilingue, proposte sul web: basta digitare “waiver software” per avere un quadro delle possibilità.
In ogni caso, ecco qualche suggerimento:
CleverWaiver
Questa piattaforma permette un’elevata personalizzazione delle liberatorie, inclusi logo, firma, iniziali, allegati fotografici e campi su misura. Tra le funzionalità offerte ci sono il supporto per più lingue, l’integrazione con servizi come Stripe, Mailchimp e Constant Contact, oltre alla possibilità di sincronizzare i documenti con Dropbox e Google Drive.
WaiverSign
Perfetta per le aziende che richiedono firme digitali rapide e affidabili. Offre opzioni di personalizzazione del marchio, supporta diverse lingue, consente la gestione di eventi e fornisce integrazioni tramite API. Consente inoltre di inserire i dati anagrafici una sola volta per firmare più documenti, ideale ad esempio per famiglie o gruppi.
WaiverForever
Una soluzione flessibile per raccogliere firme elettroniche su moduli di liberatoria. Funziona anche offline, è compatibile con dispositivi mobili e consente una gestione centralizzata di tutti i documenti.