C’è grande attesa tra gli appassionati, e i concorrenti, di conoscere come il gruppo Disney declinerà il concetto di metaverso, che riguarda non solo i parchi di divertimento più famosi del mondo, ma anche la imponente divisione Media e tutto l’universo dei prodotti con il logo di Topolino.
In una recente intervista Bob Chapek, CEO del gruppo ha dichiarato che è in progetto di fondere la narrazione digitale con “la narrazione fisica, come in un metaverso in cui è una tela tridimensionale che viene dipinta … La chiave per raggiungere questo obiettivo è costituita dai dati. “Il precursore di tutto ciò di cui stiamo parlando con il metaverso e questa fusione personalizzata di fisico e digitale è il database”, ha affermato Chapek “Da molto tempo raccogliamo dai nostri parchi dati complessi e profondi”.
Del resto, qualche settimana fa il gruppo ha nominato un manager, Mike White, per il nuovo ruolo di vicepresidente senior di Next Generation Storytelling and Consumer Experiences. Egli supervisionerà la strategia sul metaverso, secondo un’e-mail che l’amministratore delegato della Disney Bob Chapek ha inviato allo staff, riportata da Reuters.
Il Virtual World Simulator
Nei primi mesi del 2022 la Disney ha brevettato un sistema, il Virtual World Simulator, che si avvale della tecnica SLAM (Simultaneous localization and mapping). La localizzazione e mappatura simultanea è una tecnologia già in uso – ad esempio nell’automotive, per i veicoli a guida autonoma, o nelle aspirapolvere automatiche – e permette di creare una mappa e localizzare contestualmente il veicolo o il dispositivo.
Il sistema funziona in questo modo: un utente entra in un’attrazione o uno spazio e viene tracciato da un sistema che proietta immagini su superfici piane, curve o solidi, creando un ambiente virtuale immersivo. I movimenti dell’utente vengono analizzati dal sistema che adatta le proiezioni al contesto e al tipo di utilizzatore, mantenendo comunque una coerenza e consequenzialità.
Questa tecnologia potrebbe far comparire personaggi animati, sfondi e contesti, prevedendo anche l’utilizzo di device portatili che permettano all’utente di interagire con i contenuti visivi.
Dov’è dunque la novità?
- Il Virtual World Simulator si differenzia sia dalla realtà virtuale (VR), che necessita di un visore, che dalla realtà aumentata (AR) per la cui fruizione servono occhiali o smartphone. Il nuovo brevetto consente di vivere esperienze immersive con i propri occhi, senza dover utilizzare dispositivi.
- Il sistema offre anche in un’esperienza collettiva, non più individuale, come con i visori VR, in quanto crea un’ambiente virtuale in 3D.
Nella descrizione del brevetto si legge che “Occhiali, visori e cuffie possono essere costosi e scomodi da indossare”, inoltre viene rilevata “la crescente preoccupazione per la diffusione delle malattie trasmissibili” che rende più complesso il reiterato utilizzo dei dispositivi tra utenti diversi. Infine il documento evidenzia che il “richiedere l’uso di un dispositivo AR personale per godere di un ambiente virtuale preclude fortemente la condivisione della stessa esperienza tra più utenti” e che il luogo in cui adottare questa tecnologia non deve essere necessariamente un’attrazione di un parco a tema: può anche essere una “residenza personale”, “ambiente di gioco” o “studio cinematografico o televisivo”.
In ogni caso, il gruppo Disney prosegue nel progettare esperienze in direzioni già oggetto di interesse: basti pensare alla collaborazione con aziende del calibro di Lucasfilm e con Oculus from Meta per realizzare esperienze VR, come quella dell’attrazione Star Wars: Tales from the Galaxy’s Edge, della quale abbiamo già scritto.
L’esperienza della Disney per la proiezione è evidente da anni, con l’utilizzo del mapping. La tecnologia utilizza i laser per scansionare la superficie di edifici e creare immagini e video tridimensionali che vengono caricati in un server digitale in modo che i proiettori 3D proiettino contenuti su superfici irregolari e non piane, come alberi o edifici. Questa tecnologia è alla base di molti spettacoli all’aperto, che hanno come schermo le iconiche creazioni come la Main Street o il Castello, simbolo di ogni parco a tema del gruppo.