Un buon lavoro, quello effettuato con UNI. Sulla base di uno specifico accordo stipulato da Federturismo-Confindustria, ANESV, Parchi Permanenti Italiani e Parchi Avventura Italiani hanno potuto contribuire a realizzare un documento, che dopo la validazione da parte di esperti esterni e Ministeri, è stato pubblicato lo scorso 28 luglio con il nome UNI/PdR 95:3:2020.
Si tratta delle Linee guida relative alle misure per il contenimento del rischio di contagio da COVID-19 del comparto turistico – Parchi, la cui elaborazione è stata avviata durante il periodo di lockdown, prima della delega alle Regioni sull’emanazione delle linee guida, che ha consentito di fatto la riapertura di parchi divertimento temporanei e permanenti, parchi acquatici, giardini zoologici e parchi avventura.
Il documento è composto da disposizioni generali, inerenti la gestione di accessi, biglietterie, attrazioni e punti ristoro. Vengono poi analizzati gli aspetti di sicurezza sanitaria degli spettacoli, della sanificazione dei contesti e dell’igiene personale.
Quattro appendici si occupano specificamente di parchi acquatici, parchi avventura, luna park, parchi faunistici e acquari.
Nella Introduzione è presentato il documento che “fornisce indicazioni che possono contribuire a ridurre il rischio del contagio e finalizzate all’erogazione del servizio in modo sicuro, sia per i lavoratori/fornitori che per i consumatori/clienti/ fruitori, e sostenibile per l’ambiente.
La prassi di riferimento risponde inoltre alle esigenze di sicurezza e tutela dei luoghi di lavoro per quanto riguarda specificatamente il rischio COVID-19 e a quelle della fruizione minima delle strutture e dei servizi da parte dei clienti, definendo requisiti sia in termini di organizzazione delle strutture/servizi, sia di formazione degli addetti, che di comunicazione ai clienti, individuando soluzioni comuni a tutta la filiera in un documento quadro che articoli in singole parti le disposizioni specifiche dei diversi settori … Si presentano misure e possibili soluzioni di carattere generale, che potranno essere personalizzate a seconda delle condizioni ambientali e logistiche di ogni parco, sulla base di una valutazione dei rischi.
Ciascuno degli strumenti presentati contribuisce, a nostro avviso, a ridurre il rischio complessivo di trasmissione COVID-19 nell’utilizzo delle strutture di cui sopra, attraverso un approccio probabilistico. Sarà cura di ciascun gestore adottare le misure che ritiene adeguate ed economicamente sostenibili per il proprio parco, in base ad una valutazione del rischio specifica e tenendo comunque presente che l’applicazione di più misure – tra loro indipendenti – in parallelo nella medesima area, contribuisce ad abbassare il rischio complessivo in maniera molto più efficace, già a partire da due misure, adottate contemporaneamente.
Dovranno inoltre essere prese in considerazione le migliori pratiche ivi riportate che tengono conto degli aspetti ambientali generati dalle misure suddette, al fine di favorire il rilancio del turismo con criteri di sostenibilità che qualifichino il comparto, imprescindibilmente connesso alla valorizzazione e conservazione dell’ambiente
Vengono fatte salve eventuali prescrizioni ed obblighi introdotte successivamente alla data del presente documento da parte delle autorità competenti, anche a livello regionale”.
Si tratta quindi di un testo che presenta le buone pratiche, le prassi condivise nell’esercizio delle attività, per ridurre sostanzialmente il rischio di contagio.
Le indicazioni sono tratte da documenti e provvedimenti ministeriali, dalle prime indicazioni che emergevano negli uffici delle Regioni e dai documenti presentati dalle associazioni di categoria, improntati a garantire la sicurezza del pubblico e la sostenibilità delle procedure su tutti gli aspetti.
Il tutto sulla base di un richiamo al Documento di Valutazione del Rischio determinato dalla pandemia di Covid-19, altamente consigliato ai gestori per valutare in loco e caso per caso gli accorgimenti necessari a garantire la salute dei lavoratori e del pubblico. Molti contesti sono diversi tra loro, e un DVR ben elaborato, della cui compilazione è sempre responsabile principalmente il titolare dell’impresa, può individuare le misure più efficaci ed evitare quelle che lo sono meno, quando non obbligatorie perché previste dalla normativa.
Il documento, di 24 pagine, è prelevabile gratuitamente, previa registrazione a questo link http://store.uni.com/catalogo/uni-pdr-95-3-2020 .