“L’industria dei parchi di divertimento rappresenta un valore indiscusso per il turismo nazionale e internazionale”. Con queste parole Gian Marco Centinaio, Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo ha salutato lo scorso 19 giugno una tribuna composta da esponenti di Parchi Permanenti Italiani, associazione di categoria che rappresenta oltre 60 parchi tematici, acquatici e naturalistici, tra i più noti in Italia.
“Dobbiamo puntare sempre più sulla diversificazione e sulla destagionalizzazione dell’offerta se vogliamo essere un Paese capace di attrarre diverse tipologie di visitatori – ha proseguito il Ministro Centinaio – anche alla luce del report oggi presentato e che conferma come il visitatore dei parchi non sia un turista mordi e fuggi ma alto spendente, con importanti ricadute su tutto il territorio in termini di mercato e occupazione. Stiamo lavorando sull’enoturismo, sul turismo sostenibile, rurale, – ha sostenuto il Ministro – ma bisogna lavorare anche sul turismo dei parchi di divertimento che da sempre si contraddistingue per l’impiego di importanti capitali, servizi e prodotti innovativi”.

Nel corso della conferenza stampa è stato presentato anche il “Rapporto sull’industria dei parchi divertimento: un patrimonio di valore per il territorio” elaborato da Parchi Permanenti Italiani, una bella pubblicazione che riporta dati sui parchi divertimento a livello globale, in Europa e in Italia, prelevabile in PDF a questo link.
Il rapporto evidenzia che il settore ha un volume d’affari che, sommato a quello dell’indotto raggiunge gli 800 milioni di euro, tra biglietti d’ingresso, ospitalità, ristorazione, merchandising, servizi complementari e commesse ai fornitori.
Gli interventi della conferenza stampa
Nel corso della conferenza stampa, moderata dalla giornalista RAI Margherita Basso, il presidente di PPI, Giuseppe Ira, ha salutato il Ministro e i numerosi giornalisti e manager dei parchi di divertimento presenti nella bella Sala Cavour del Ministero, delineato il profilo e il peso specifico di un comparto in costante sviluppo, che conta ad oggi più di 230 strutture tra parchi tematici, acquatici e faunistici. “Il nostro obiettivo a breve termine – ha sostenuto Ira – è di incrementare ulteriormente il tasso di crescita del settore, portandolo ai livelli di altri Paesi UE, come Francia e Germania, che hanno già da tempo identificato nei parchi una risorsa fondamentale per il turismo, in sinergia con l’offerta culturale, artistica e naturalistica del territorio. Nello specifico, punteremo sulla destagionalizzazione, creando nuove finestre di fruizione del prodotto in periodi come Halloween e le festività natalizie”.
Durante l’evento Giorgio Bertolina di Costa Edutainment ha sostenuto che “Il Louvre fa 10 milioni di visitatori? Anche Disneyland Paris… Ma noi non abbiamo nulla da invidiare ai cugini d’oltralpe». Ha preso quindi la parola Aldo Maria Vigevani di Gardaland ha evidenziato che “il Lago di Garda è la zona con la più alta concentrazione di parchi tematici, un’area geografica che ha registrato 24 milioni di presenze, di cui più della metà proviene dai paesi di lingua tedesca. E la prossima sfida sarà intercettare il pubblico cinese”. È seguito l’intervento di Renato Lenzi, AD di Zoomarine, che ha sottolineato “il ruolo sociale dei parchi divertimento per le famiglie e le diverse generazioni».
I dati dei parchi divertimento
Nel 2017 i dati SIAE evidenziano che il settore dei parchi divertimento ha registrato un volume d’affari di 376 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto all’anno precedente, con oltre 18.4 milioni di biglietti venduti, con un tasso di incremento che sfiora il 10%. Il settore è rilevante anche ai fini occupazionali: sono oltre 20.000 i contratti di lavoro non stagionali, il cui numero raggiunge i 60.000 addetti aggiungendo i contratti stagionali e l’indotto.
I parchi divertimento sono eccellenti attrattori turistici e le loro agenzie di viaggi intermediano annualmente ben 1 milione di posti letto, tra quelli delle strutture convenzionate e nei resort, ove presenti. La visita al parco allunga in genere il tempo medio di permanenza nell’area geografica, con effetti benefici per le attività del territorio, hotel, esercizi di ristorazione, musei e spazi culturali.