Un meeting da ricordare, quello dei parchi avventura e zip line, che si è tenuto dal 25 al 28 gennaio a Polignano a Mare, alla sua sesta edizione. Parchi Avventura Italiani ha organizzato l’evento, che si è rivelato il più numeroso di sempre, sia per il numero di partecipanti, oltre 80 persone, che per quello degli espositori, dieci, provenienti da Italia e Francia. Anche tra gli ospiti erano presenti austriaci, tedeschi e francesi.
Nella grande sala dell’hotel che ha ospitato l’evento è stato possibile partecipare ai workshop in programma, su temi che hanno spaziato dal rapporto con la clientela, alla comunicazione, alla relazione con il mondo della scuola. Molto interessanti anche il panel che ha messo a confronto certificatori italiani, francesi e austriaci e l’intervento di professionisti dell’INAIL, relativo ai rischi della caduta di fulmini e la presentazione sulla valenza educativa dell’attività all’aria aperta e nei parchi avventura.
Nella prima giornata di lavori Roberto Cataldo (Esploraria) ha presentato alcuni casi di studio sulle situazioni che possono crearsi nel rapporto con il pubblico. Il tema della accessibilità alle persone diversamente abili è stato affrontato nel dibattito che è seguito. È un argomento, quello dell’accessibilità, che da una parte impegna i gestori a garantire la massima praticabilità delle proprie strutture, e dall’altra li responsabilizza riguardo alla sicurezza degli utenti. E’ stata proposta una giornata nazionale dell’accoglienza alle persone con esigenze speciali, da svolgersi presso le strutture che vorranno aderire all’iniziativa. È seguito l’intervento di Massimiliano Capalbo (GH Calabria), che ha presentato un intervento sulla comunicazione verso i clienti. Tanti gli spunti offerti dal relatore, tutti orientati a migliorare l’esperienza degli utenti e la percezione della qualità dei servizi offerti. Si è trattato di un intervento ampio, che è partito dall’idea di comunicazione come processo circolare, che parte dall’azienda, raggiunge l’utente e torna all’azienda in termini di feedback e valutazioni dei visitatori. Un parco avventura – ha detto Capalbo – comunica attraverso i media, il passaparola, il personale, gli spazi la cartellonistica e modulistica e gli eventi ed iniziative. Tra i media, oltre al telefono per rispondere a richieste di informazioni, c’è il sito web, ben organizzato per offrire risposte immediate alle principali domande gli utenti quanto a localizzazione, servizi offerti, orari ecc. Anche l’email è uno strumento utile, sia per risposte individuali che per la realizzazione di mailing list. I social network e i sistemi di messaggistica – alcuni parchi usano Whatsapp e Telegram per risposte veloci – vanno presidiati con attenzione e aggiornati frequentemente. Il passaparola è ovviamente il sistema efficace e a costo zero.
Molto importante è la reputazione online, quella gestita attraverso TripAdvisor o la pagina Facebook del parco. Questi luoghi digitali vanno presidiati con frequenza, rispondendo alle critiche senza entrare in polemica e ringraziando per gli apprezzamenti. Alla Accoglienza del parco gli utenti hanno la prima impressione: nel contatto con gli operatori e dal contesto – gradevole e ordinato, che offre da subito informazioni chiare nella cartellonistica ecc. – il pubblico riceve segnali importanti, che condizioneranno l’esperienza complessiva. Anche i collaboratori del parco devono essere valenti comunicatori, essi forniranno informazioni, mostreranno attenzione alle richieste del pubblico e creeranno empatia, raccontando il parco e le attività offerte. Capalbo ha parlato anche di “marketing olfattivo” della biglietteria e punto ristori, dei servizi igienici e dell’area vestizione. Anche un odore può far parte dell’esperienza degli utenti, se è gradevole è meglio. Il regolamento, i moduli per la manleva e la cartellonistica devono essere improntati ad una buona comunicazione, diretta ed efficace. Per Capalbo, infine “un parco rispecchia lo stile e la personalità dei gestori, unico elemento in grado di fare la differenza rispetto ai concorrenti”.
È seguito Francesco Biacca (Evermind), che ha esposto il tema del web marketing, fornendo il quadro delle potenzialità e possibilità offerte dal web e alcune indicazioni operative. Nell’intervento si è parlato di promozione del parco avventura e di advertising sulle principali piattaforme.
Michele Morganti (Exploring Group) ha quindi proposto ai gestori una utile check list per l’avvio della stagione. Tanti consigli sulle cose da fare prima dell’apertura. Tra le tante attività, il contatto con il costruttore per aggiornamenti al percorso, le manutenzioni, la polizza assicurativa. Morganti ha poi suggerito di predisporre il calendario di apertura e aggiornare il sito per la nuova stagione, con le novità, i prezzi e le giornate di attività. È utile anche effettuare un comunicato stampa sulla nuova stagione, interessando quanto meno i media locali, giornali e siti di news dell’area. Quindi la elaborazione di un Piano pubblicitario: la prenotazione degli spazi per chi fa marketing offline, sia manifesti che giornali, e online (banner, Groupon, Facebook Ads e Google Adwords ecc. ). È necessario – ha ribadito Morganti – prestare attenzione alle recensioni di TripAdvisor, Facebook e Google Local Business, fornendo risposte ai commenti, mai polemiche, per incrementare il passaparola. Sul piano gestionale, va programmato l’aggiornamento delle perizie fitosanitarie, dei collaudi e la ispezione annuale dei parchi certificati, oltre all’eventuale rinnovo delle autorizzazioni preso il Comune competente. Inoltre si deve pensare alla necessaria verifica dei DPI, da effettuare in house se si ha titolo a farlo, o presso i produttori. Si dovrà prevedere l’acquisto di alcuni DPI nuovi e obbligatorio l’aggiornamento delle singole schede di manutenzione. Morganti ha richiamato inoltre l’attenzione sull’aggiornamento del regolamento, alla luce dell’esperienza delle stagioni precedenti, e del piano di sicurezza e valutazione dei rischi. C’è poi da curare le manutenzioni degli estintori, del defibrillatore e del kit di Pronto Soccorso, adeguato secondo le norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. Quindi i collaboratori: c’è bisogno di formare nuovi inserimenti? Come reperire nuove candidature? È necessario prenotare i corsi di formazione, assoggettare i nuovi collaboratori alla visita medica, e riconvocare gli addetti già attivi nelle precedenti stagioni, fissando ruoli e calendari.
Come sviluppare un parco avventura, aggiungendo ai percorsi acrobatici altre attività? Se ne è parlato dopo il coffee break con Roberto Cataldo e Alessandro Ribera. Ha suscitato curiosità la installazione di tende sugli alberi le quali – a prescindere dagli aspetti autorizzatori – rappresentano una simpatica innovazione, anche semplicemente per fare comunicazione o per ospitare visitatori, se i requisiti richiesti lo consentono.
Nel pomeriggio si è parlato del rapporto con le scuole: già nel 2015, a Modenafiere, il meeting aveva affrontato la tematica del valore del parco avventura come strumento esperienziale e didattico. Fabrizio Bertolino, naturalista e docente di Pedagogia dell’ambiente e dell’infanzia all’Università della Valle d’Aosta, ha presentato la ricerca di un suo studente, Mattia Sappa, il quale ha monitorato la comunicazione di un centinaio di parchi avventura, valutando l’offerta indirizzata alle scuole. Nella esposizione è emerso che alcuni parchi non propongono un’offerta per gruppi scolastici, altre strutture presentano la possibilità di aperture indirizzate ai ragazzi, senza distinguerli per età e livello di studio, e non evidenziano specificamente le finalità di queste esperienze. Alcune infine si propongono con proposte strutturate per i vari ordini di scuola. Nell’intervento Bertolino ha sottolineato le caratteristiche dei bambini di città, iper protetti, poco numerosi, a volte soli in casa, con una vita “virtuale” e scarsa autonomia. La tendenza degli studi pedagogici più recenti, confermata dalle numerose pubblicazioni e convegni degli ultimi mesi, è quella che valorizza il far vivere avventure in natura. A conclusione dell’intervento il docente ha proposto alcune iniziative, tra le quali quella di redigere una sorta di “manifesto” sul tema che riguarda avventura e natura, e una pubblicazione che possa essere uno strumento a disposizione degli insegnanti, con gli aspetti teorici ed alcune proposte di esperienze finalizzate alla costruzione del gruppo classe ed alla formazione dell’individuo attraverso attività all’aria aperta.
È seguito poi l’intervento di Stefano Savio e Annamaria Pinotti, che hanno presentato una pubblicazione edita dallo SNEPA, il sindacato francese che rappresenta i percorsi acrobatici, nella quale sono proposte esperienze ed esercizi da praticare con gli studenti. Il testo, interessante, è rivolto alla realtà francese – nella quale i viaggi d’istruzione sono proposti da uno specifico organismo ministeriale – ma costituisce un esempio di strumento operativo per l’attività con bambini e ragazzi.
Dopo una cena conviviale ed una visita a Polignano a Mare, i lavori sono ripresi la mattina seguente con l’intervento di Annamaria Pinotti (Indianapark) che ha presentato un sondaggio tra i parchi avventura, relativo alla diffusione delle linee di vita continua e dei moschettoni intelligenti. Nell’intervento sono stati presentati i più diffusi dispositivi e commentata la scelta di avvalersi di una delle due tipologie di sistemi di sicurezza. Il dibattito che è seguito è stato vivace, a dimostrazione dell’interesse dei gestori all’adozione di sistemi che garantiscano la piena sicurezza dell’ospite, anche se poco accorto o distratto. Il valore aggiunto della diffusione di tali sistemi nell’esercizio di una struttura è ormai del tutto evidente. Non a caso i recenti, rari incidenti occorsi agli utenti riguardano proprio il cattivo utilizzo dei DPI e la mancanza di ancoraggio alle linee di vita.
È seguito poi il panel con la presenza di certificatori italiani, francesi ed austriaci. Erano al tavolo Francois Bornardot (Vertic Alps) Massimo Pugliese (TUV Italia), Luigi Trippa (Kiwa Cermet) e Walter Siebert (Siebert Consulting), coordinati da Franco Di Carlo, che ha introdotto i lavori, presentando gli esiti di un sondaggio sulla certificazione dei parchi avventura in Italia. La presenza di esperti così qualificati ha indotto i presenti a rivolgere molte domande, e il dibattito è stato molto interessante. Tra le domande, quella relativa alle modalità di certificazione di nuovi percorsi o della sostituzione di alcuni attrezzi di un percorso. I professionisti hanno concordato sul fatto che sostituzioni effettuate con il medesimo materiale e disegno degli attrezzi sostituiti, effettuate da persona esperta, non necessitino di nuova ispezione. Se le modifiche riguardano invece elementi critici, è richiesta una nuova ispezione. Con modifiche importanti o nuovi percorsi – hanno concordato gli esperti – è necessaria una nuova ispezione “inaugurale” delle innovazioni effettuate.
Un intervento interessante quello relativo ai rischi da fulminazione, Introdotto da Luca Amicucci (INAIL), che ha illustrato le modalità in cu si crea un fulmine e la conseguente caduta, eventi casuali che impattano con le attività umane, come edifici e spazi aperti. Nell’intervento sono stati analizzati i fenomeni, e fornite spiegazioni sulle situazioni meteorologiche che possono essere un segnale di possibile sviluppo di fenomeni elettrici. Fabio Fiamingo dell’Università Campus Biomedico di Roma è entrato nel merito delle accortezze che possono essere messe in atto per prevenire cadute di fulmini in aree o edifici. Si è parlato nell’intervento di protezione di edifici ed aree scoperte, linee elettriche e tralicci. Il parco avventura è realizzato con funi metalliche, che potenzialmente possono attrarre fulmini. In sostanza anche i parchi di divertimento americani vengono chiusi se la caduta di fulmini è stata rilevata ad una quindicina di chilometri di distanza. Esistono apparecchiature in grado di dare un allarme – ha suggerito Fiamingo – nel caso in cui un fulmine cada a pochi chilometri di distanza, dal costo relativamente contenuto. Sarà poi nella responsabilità del gestore, effettuare eventuali evacuazioni. Anche nel documento di valutazione dei rischi di un parco avventura sarebbe opportuno inserire il rischio da fulminazione e le misure da adottare. In conclusione dell’intervento, Fiamingo ha segnalato la opportunità che, per il tramite dell’Associazione, siano predisposte delle linee guida per la gestione dei parchi avventura alle prese con la caduta di fulmini.
Infine Filomena Caposeo (Croce Rossa Italiana) ha parlato di defibrillatori, ricordando gli obblighi a carico delle ASD, e la recente proroga al 30 giugno 2017. Nell’intervento è stata illustrata la necessità di intervenire con il DEA in caso di arresto cardiaco, dell’intervento in situazioni particolari e della manutenzione dei defibrillatori automatici.
Insomma, tanti argomenti, presentati da interlocutori qualificati. Si è trattato di un meeting che ha dovuto rispettare ritmi serrati, ma molto apprezzato dai partecipanti, secondo il sondaggio effettuato dopo la conclusione dell’evento.
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