Quali le tendenze nelle nuove attrazioni per parchi divertimento per gli anni a venire? A prescindere dalle novità 2017, i brevetti e la ricerca guardano avanti.
E’ di questi giorni la notizia che The Walt Disney Co. ha registrato un nuovo brevetto, “Sensing and Managing Vehicle Behavior Based on Occupant Awareness”. Si tratta quindi di un sistema da applicare su veicoli, in grado di monitorare i comportamenti degli utenti sulla base di strumenti quali Disney Magicbands o altri wearables IoT, o telecamere in grado di cogliere l’espressione del volto e sensori che registrano altri parametri fisici e del luogo. Paura, noia, divertimento? A seconda dei dati raccolti, la vettura potrà accelerare o rallentare, e l’attrazione offrirà nuovi stimoli, per migliorare l’esperienza.
E’ una rivoluzione nei parchi divertimento, perchè l’attrazione sarà sempre più personalizzata, ed offrirà esperienze e sensazioni specificamente progettate per uno specifico target di utenti, o addirittura, per il singolo utilizzatore. Nelle specifiche del brevetto si legge ” La tecnologia consentirà alle attrazioni di personalizzare i contenuti per bambini, adolescenti e adulti, o per coloro che cercano emozioni forti, o le temono. Il sistema di controllo potrà intervenire sul veicolo modulandone la velocità o i movimenti … Per esempio , il visitatore potrebbe desiderare semplicemente di essere trasportato dal veicolo. In altri casi potrebbe aver segnalato aspettative – attraverso un questionario sul web o un Like – di essere intrattenuto e coinvolto dall’esperienza. Il sistema può monitorare il livello di confort ed agire sulla temperatura dell’aria condizionata.”
Oltre alla progettazione dei sensori, la complessità del sistema sarà nella gestione della mole di dati raccolti, della loro analisi in tempo reale e delle conseguenti azioni, immediate, per personalizzare il giro sull’attrazione. E’ una conferma che la vera tendenza nella progettazione di nuove esperienze per parchi divertimento sarà basata soprattutto sui dati raccolti nel parco, e i big data del visitatore – reperiti sui social network, relativi agli acquisti online, allo stile di vita. Questi dati saranno analizzati congiuntamente a quelli relativi al comportamento dell’ospite nel parco, rilevato attraverso dispositivi wearables, come braccialetti o applicazioni per shartphone. Proprio i dati sui comportamenti e aspettative dell’utente costituiranno la vera ricchezza per i manager dei parchi divertimento. Chi arriverà per primo in questa raccolta, potrà programmare al meglio i futuri investimenti ed offrire una migliore esperienza ai visitatori, basata sulle loro aspettative ed abitudini.
Anche Universal Orlando ha registrato recentemente una serie di brevetti, ben 5, orientati ad incrementare la interattività degli ospiti come valore esperienza complessiva offerta dal parco. Si tratta di brevetti per innovazioni che saranno realizzate per le attrazioni che useranno l’ IP di Nintendo Mario Kart e Marvel Iron Man, oltre ad innovazioni per un ottovolante che diventa una vera attrazione acquatica, per il nuovo parco acquatico Volcano Bay.
Dunque massima interazione e personalizzazione dell’esperienza sono le vere novità delle attrazioni che vedremo a breve nei parchi a tema e acquatici americani, almeno a giudicare dai brevetti registrati dai grandi gruppi del settore.
E la realtà virtuale?
Nel 2016 avevamo parlato di realtà virtuale, come tendenza delle nuove attrazioni, che coinvolgerà anche i parchi divertimento italiani. Gardaland, ad esempio, presenterà quest’anno un retheming di un roller coaster, dotandolo di occhiali VR. Così farà anche Mirabilandia, su un ottovolante del parco ravennate.
Bruno Lancetti – già in Zamperla e B&M – nel suo articolo “The dark side of VR retrofit” si chiede: ma è questo che gli ospiti dei parchi tematici ricercano? Scegliere di aggiornare un’attrazione con la realtà virtuale è un modo di rispondere alle aspettative di novità, per convincere il pubblico a tornare al parco durante la nuova stagione. E’ una operazione assolutamente utile per rinnovare, con un budget non elevato, una costosa attrazione, che ha fatto il suo tempo. Per il commentatore, il “retrofit VR” di una attrazione esistente è di fatto un “marketing tool”, uno strumento di comunicazione e marketing, appunto. Tutti d’accordo?
Offrire una seconda vita ad un’attrazione è una scelta diffusa nei parchi divertimento, da Magic Mountains dei parchi Disney, al suo terzo retheming, a Ramses a Gardaland o a Far West Valley di Mirabilandia, che ha coinvolto nel restiling una grande area e numerose attrazioni, nuove o esistenti. In questi casi, i numeri sono stati in linea con le aspettative degli investitori. Nel caso della realtà virtuale nei parchi – rileva Lancetti – non ci sono ancora dati significativi riguardo all’aumento di visitatori. Inoltre i costi di gestione e manutenzione dei sistemi – ancora un po’ artigianali, con visori VR non ancora progettati per uso pubblico – e la diminuzione della portata oraria, dovuta alle operazioni di carico e scarico, necessariamente rallentate, fanno riflettere. Anche riguardo ai contenuti multimediali, è necessaria la massima qualità, e la qualità costa… Certo lo sviluppo tecnologico dei visori si evolve a ritmi vertiginosi, e sarà possibile disporre di visori 3D per uso commerciale, e non solo casalingo.
Nel campo dei roller coaster con realtà virtuale, qualcosa di innovativo sarà presentato dal gruppo Six Flags, a Six Flags Magic Mountain e Six Flags Discovery Kingdom, in California. Per la prima volta, i visitatori, indossando occhiali VR con auricolari, potranno utilizzare la funzionalità della fotocamera del dispositivo, visualizzando il “mondo reale”, tra cui la persona seduta accanto a loro – insieme a contenuti virtuali. Una sorta di realtà aumentata, che unisce un gioco virtuale, che assegna punti, alla realtà di quello che stanno vivendo gli utenti. Questo è già nella direzione dell’innovazione rispetto a contenuti da fruire attraverso visori VR che non consentono di vedere all’esterno.
Io credo che l’ingresso della virtual reality nei parchi divertimento sia ancora agli inizi. Tra un paio d’anno compariranno attrazioni specificamente progettate per offrire esperienze VR, e allora ne vedremo delle belle!
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