Ancora Beacon per il marketing di prossimità. Una delle più recenti applicazioni dei piccoli “fari” bluetooth è quella adottata sui traghetti Toremar: in alcune linee verso l’isola d’Elba, è possibile fruire gratuitamente dei contenuti digitali del gruppo RCS (Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport ecc.). Dunque, in questo caso, si tratta di fare marketing promuovendo un prodotto in abbonamento attraverso l’offerta gratuita – solo per la traversata – di contenuti ed intrattenimento agli ospiti della nave. Una buona idea, utile nei casi in cui gli utenti siano in qualche modo costretti a trascorrere del tempo in attesa, magari in fila. In questo modo si migliora l’esperienza dell’utente, con l’obiettivo di non offrire solo un prodotto o un servizio, ma ricercando un coinvolgimento esperienziale.
Abbiamo già parlato dei Beacon, dei costi e delle potenzialità, ma sono sempre nuovi i loro utilizzi nell’ambito del marketing turistico e dell’intrattenimento. Sono già numerosi i musei e le esposizioni che hanno installato nel 2015 questi trasponder a basso costo per coinvolgere i visitatori, tra i più recenti il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, ma recentemente si sono aggiunte, tra l’altro, alcune aree naturali della provincia di Lecce.
Uno degli utilizzi più comuni è quello di fornire ai visitatori audioguide e contenuti multimediali, quali video e immagini a realtà aumentata, semplicemente richiedendo di installare una app sul tablet o il cellulare: ogni volta che l’utente si avvicina al Beacon, sul proprio display riceverà contenuti relativi al contesto. Sono stati realizzati anche percorsi di visita ai centri storici del nostro Paese, affiancando alla cartellonistica con QR Code anche alcuni Beacon, con una app che li guidi nel percorso (anche offline, risolvendo il problema del roaming dei dati per i turisti stranieri) offrendo contenuti audio e video, indicazioni e suggerimenti per una piacevole sosta alla ricerca delle specialità gastronomiche o dell’artigianato. Lo ha fatto Piacenza, con App Piacenza, che dopo aver introdotto da tempo i Beacon nei musei civici, li ha estesi a tutto il centro storico, realizzando una guida multimediale eccellente. Sul piano delle promozioni e raccolte punti, la startup Checkbonus ha creato una app – sono con loro anche i punti vendita Coin e Adidas – per raccogliere punti ed ottenere premi e promozioni in tempo reale, non appena si accede in negozio. Quando saranno usate nei supermercati o alle stazioni di servizio, addio tessera per la raccolta punti! Carina, infine, adozione di Beacon a Torino, sui Toret, le fontanelle pubbliche che riproducono la testa di un toro: il progetto I Love Toret prevede l’installazione di Beacon sui Toret presenti nelle più belle piazze torinesi. Verranno diffusi contenuti multimediali geolocalizzati, con informazioni turistiche.
E’ importante rilevare che, tra i vantaggi di questi sistemi, c’è la possibilità di favorire la fruizione a chi abbia problemi di accessibilità: gli audiolesi potranno infatti leggere testi, anziché ascoltare commenti registrati, mentre gli ipovedenti potranno ottenere informazioni ascoltando contenuti audio.
Attrazioni turistiche e parchi divertimento
Sono tante le attrazioni turistiche che potrebbero giovarsi di questa forma di diffusione di contenuti, per migliorare l’esperienza dei visitatori, trasformando una visita in una proposta di turismo esperienziale. Qualche idea? Immaginiamo una grande ruota panoramica che, durante il percorso, offra contenuti relativi al panorama sottostante, o gli stabilimenti balneari che potrebbero offrire nuovi servizi ai clienti, quali la lettura di una rivista o altri contenuti per l’intrattenimento. La possibilità di offrire contenuti multimediali più ampi della semplice cartellonistica ha attratto i gestori di molti zoo e strutture faunistiche e naturalistiche che hanno installato Beacon per ampliare l’esperienza dei visitatori con video e immagini. Immaginiamo, ad esempio, di diffondere contenuti relativi ai singoli personaggi offerti da un Museo delle cere o le informazioni scientifiche di un Delfinario, con una app concepita magari per i gruppi scolastici.
Singolare è l’esperienza del parco Tulipland, in Olanda. La applicazione realizzata per la struttura, che ospita una eccezionale fioritura di tulipani e bulbose, consente ai visitatori di individuare la propria posizione sulla mappa, e di ascoltare o visualizzare contenuti relativi ai tulipani che hanno di fronte, alla loro storia e diffusione. A questo parco non mancavano certo elementi per favorire la guest experience, grazie alle stupefacenti fioriture. Eppure i manager hanno ritenuto necessario accrescere l’engagement con i visitatori, realizzando una app che offre anche giochi a quiz e contenuti per l’intrattenimento. Queste tipologie di contenuti sono molto apprezzati dai giovani visitatori, perché specificamente realizzati per i più piccoli, che non amano troppo musei ed esposizioni poco interattive. I Beacon offrono inoltre vantaggi di carattere gestionale: il sistema adottato da Tulipland consente infatti ai gestori della struttura di avere immediata visione delle aree più frequentate, consentendo di gestire al meglio gli operatori, rafforzandone la presenza nelle aree più visitate.
Fare marketing diretto con i Beacon?
Molto validi, i Beacon, per veicolare contenuti ed informazioni. Diverso il discorso sul loro utilizzo per fare marketing di prossimità: in un parco divertimenti o un centro commerciale o un ipermercato o un cinema Multiplex, ad esempio, attraverso i Beacon è possibile comunicare promozioni – il fast food troppo affollato potrebbe offrire uno sconto a chi ne approfitti in fasce orarie meno congestionate – e gli orari degli spettacoli ed eventi, mostrando addirittura sulla mappa il percorso più breve per recarsi a vederli. E’ sufficiente inserire un Beacon in una riproduzione di un personaggio del fumetti, della mascotte del parco, in un albero di Natale o in un’autovettura in esposizione per coinvolgere il visitatore in un gioco a premi, ad esempio, o un contest fotografico, chiedendo di condividere selfie e video, a fronte tuttavia della richiesta di scaricare una app.
E le strutture più piccole? Un Beacon può comunque far sapere agli utenti che sono nelle vicinanze di un’attrazione da luna park, di un laser game, di un parco avventura o di un parco giochi cittadino, che c’è una speciale promozione al momento, o ad orari stabiliti. Certo i Beacon lavorano in collegamento alle app – e non è facile convincere un utente a scaricarne una senza valide ragioni – ma per queste strutture può essere utile Facebook Bluetooth® beacons, Facebook lo regala! Il piccolo faro funziona senza bisogno di far realizzare un’applicazione personalizzata. Il Beacon offerto da Facebook deve essere necessariamente installato nella sede dell’impresa e sarà infatti collegato alla relativa pagina Facebook: non c’è nulla da installare a carico degli utenti, i quali, se consulteranno Facebook all’interno della nostra attività, riceveranno notifiche e contenuti – anche nostre promozioni – ed informazioni sugli “amici” che hanno visitato quel luogo, richieste di un “Mi piace” ecc.. Purtroppo il Beacon funziona soltanto in relazione a iOS, quindi per iPhone 4S e modelli superiori. Non male, in ogni caso, perché si tratta di circa il 20% degli italiani che posseggono uno smartphone.
Sarà vero che, come pronosticano alcuni siti americani, il 2016 sarà veramente l’anno dei Beacon? Anche i Beacon vanno nella direzione dell’Internet of Things, perché consentono di trasformare oggetti e contesti reali in canali di comunicazione digitale, potenziando la qualità dell’esperienza del visitatore. Un Internet delle Cose che deve spingere a ragionare sulle potenzialità del sistema, accresciute dal protocollo Bluetooth Low Energy (BLE) o Smart, introdotto da tempo sui cellulari evoluti, che a differenza del precedente consuma assai meno energia – ancora meno del wi fi, ad esempio – consentendo alla carica della batteria del nostro smartphone di durare di più.
Il tutto in attesa della nuova generazione di Beacon, che funzionerà anche tramite wi-fi. E allora …
Cosa è il marketing di prossimità:
Una definizione di marketing di prossimità: nella forma offline ed online, il marketing di prossimità comprende tutte le azioni fatte offline (volantini, cartelli, affissioni ecc.) o online (beacon, uso di Google My Business e delle forme di segmentazione del target e local marketing offerte da Facebook Ads e Google Adwords, ecc.) per raggiungere un pubblico che agisce vicino alla attività da promuovere.