“Circa 7.000 visitatori”, il 30% dalla penisola scandinava secondo i dati ufficiali, si sono presentati a Göteborg, per assistere ad EAS 2015. Ad Amsterdam, lo scorso anno, furono 10.750. In ogni caso la edizione svedese di EAS era molto qualificata sul piano della quantità e qualità degli espositori – oltre 400 – anche se gli stand occupavano superfici limitate rispetto alle edizioni precedenti. Dunque un insuccesso? In genere una fiera si considera riuscita se le presenze si mantengono stabili o in crescita rispetto alle edizioni precedenti. C’è tuttavia un altro indicatore: la qualità delle presenze e dei contatti, e contratti, stipulati dagli espositori. In questo senso, per quello che ho potuto rilevare nei colloqui con i numerosi espositori italiani, la tappa svedese della fiera europea è stata moderatamente soddisfacente, nonostante la localizzazione.
Ma veniamo alla fiera: qualche novità? Certamente si intravedono alcune tendenze:
- Realtà virtuale
Non sarà forse una tendenza dai numeri eccezionali, tuttavia di visori VR ne abbiamo visti numerosi, in fiera. Abbinati ai sedili con i movimenti da simulatore, questi dispositivi faranno parte delle attrazioni del futuro. Delle prospettive, e dei problemi gestionali che comporta l’introduzione della realtà virtuale nei parchi di divertimento ne ho parlato in un altro articolo, tuttavia le aziende, anche italiane, che stanno sperimentando in questo campo sono numerose, e dopo l’avvio di Europa Park, altre strutture ne seguiranno le orme. La possibilità di muoversi all’interno dell’immagine, realizzata da questi dispositivi, offre prospettive davvero interessanti per parchi a tema e attrazioni turistiche in genere.
- Coinvolgimento ed immersività “collettiva”
Anche i “flying theatre” erano molto presenti in fiera, con numero di posti variabile, da strutture a due posti a grandi teatri per parchi tematici. Si tratta di attrazioni con sedili mobili e schermo immersivo, che coinvolge lo spettatore offrendo la sensazione di “volare” nel filmato, visibile a circa 180°, dunque sopra la testa e sotto i piedi. Se consideriamo che solo la donna può raggiungere una visione periferica a 180°, mentre l’uomo ha un campo visivo più ridotto, la immersività di queste attrazioni “collettive” – a differenza della realtà virtuale, che costringe ogni visitatore ad estraniarsi completamente dal rapporto con il mondo esterno – è veramente notevole. Arriveranno nei parchi italiani? Pare di si, e tutti lo speriamo vivamente.
- Attrazioni attive
E si, a Göteborg erano installate numerose attrazioni dal forte coinvolgimento fisico. Veder assumere informazioni in questi stand da parte di esercenti che gestiscono parchi giochi cittadini mi ha fatto riflettere. Dunque non solo i parchi avventura o contesti ludico-sportivi, ma anche veri e propri parchi di divertimento possono estendere l’offerta creando aree dedicate a zip line e pareti d’arrampicata con autosicura. Tante le novità: erano presenti pareti d’arrampicata trasparenti, che permettono agli utenti di sfidarsi salendo contemporaneamente sui due lati, strutture nelle quali le tradizionali “prese” possono cambiare configurazione a comando, o nelle quali il tradizionale pannello è sostituito da uno schermo led, che riproduce immagini o sfondi di fantasia. Abbinate ad altre attrazioni – go kart a pedali, trampolini elastici, tappeti elastici, impianti per parkour, rampe da skateboard o free style, tiri in porta e calciometri ecc. – come negli activity park, possono riqualificare e differenziare alcune aree, con investimenti contenuti.
- Altre idee
Tante cose mi hanno colpito durante i giorni di fiera: interessanti i controlli automatici per la gestione delle partenze sugli scivoli acquatici. Anche sul piano della condivisione delle immagini sui social network e della stampa delle foto, alcuni dispositivi automatici possono contribuire a diffondere il brand del parco. Tutti hanno uno smartphone, direte voi, e perché pagare per un selfie? Perché il selfie è stampabile il formato 10×15, è customizzato con loghi o grafiche del parco – dunque potenzialmente più virale – e la macchina è in grado di stampare anche le immagini già condivise dal visitatore su Instagram o Facebook. Un paio anche gli espositori di Escape Rooms: si tratta di attrazioni, già presenti in alcune città italiane, nelle quali il gruppo di visitatori segue una storia individuando gli indizi che lo portano nelle stanze successive, fino all’uscita. Ci vuole intelligenza, attenzione e spirito di gruppo, ma queste attrazioni, che richiedono spazi ed investimenti limitati, costituiscono certamente una novità.
E i produttori italiani? Rappresentavano una presenza importante in fiera. C’erano tutti i marchi più noti: tra i tanti la ditta Bertazzon, con i caroselli e le vetture da autoscontro, ai treni e sistemi di trasporto di Dotto, ai trampolini di Crazy Jump, alla produzione ormai di IE Park, ai giochi di Memopark. Apprezzati anche i prodotti di Preston & Barbieri, di Sela Group, Technical Park e Antonio Zamperla, produttore globale.
La fiera è stata concepita per sfruttare le sinergie con Liseberg, un parco di grande qualità, ricco di scenografie e curatissimo, a pochi metri dagli stand. Si sono tenuti nelle strutture del parco i seminari e gli eventi serali. Solo il pensare che sia di proprietà comunale, aperto da dal 1752 come parco pubblico e poi trasformato in parco divertimenti durante l’Esposizione Universale del 1923, fa riflettere chi è abituato ad una gestione fallimentare della cosa pubblica. La “Montagna di Lisa”, questo il significato del nome Liseberg, con attrazioni della qualità di Helix , un launch coaster Mack molto interessante e Balder, wooden coaster Intamin invidiabile da un visitatore italiano, immerse in un contesto dove la cura dei particolari è di grande livello, è stata una scoperta per molti visitatori della fiera, che lo hanno visitato ampiamente.
Chissà se la proposta italiana di tenere questa edizione della rassegna a Milano, città ben collegata con tutte le parti del mondo – dove l’Expo in queste settimane supera i 200.000 visitatori al giorno – avrebbe prevedibilmente portato risultati più in linea con le aspettative degli espositori. Anche la data per alcuni si è rivelata un po’ scomoda, troppo vicina alla fiera di Orlando. Che la localizzazione fosse complessa – nonostante la fiera si fosse tenuta a 50 metri da Liseberg, il parco svedese che supera i 3 milioni di visitatori ed è comunemente considerato uno dei più belli d’Europa – lo avevano previsto in molti: la città non è facilmente raggiungibile da molte città europee con voli diretti ed i costi di soggiorno non sono contenuti. Certamente la presenza di un numero eccezionale di visitatori dall’area scandinava ha offerto nuove possibilità ai produttori di attrazioni non troppo complesse o per bambini. L’anno prossimo Euro Attractions Show, organizzata da Iaapa Europe, si terrà a Barcellona dal 20 al 22 settembre, e si tratterà certamente di una edizione di successo.