Trasformare i biglietti omaggio in biglietti cortesia? Non solo i parchi divertimento, ma anche i cinema,i teatri, le discoteche e tutte le attività di spettacolo e sport convivono con la difficoltà di gestire le richieste di biglietti gratuiti. Sempre più spesso rappresentanti di istituzioni e forze dell’ordine, o “amici degli amici” richiedono di accedere al parco – vedere un film, o uno spettacolo teatrale – gratis, senza pagare il biglietto. Per l’imprenditore è difficile negare i biglietti gratuiti, soprattutto se richiesti da autorità con le quali è conveniente gestire i rapporti in maniera adeguata.
Un numero eccessivo di titoli omaggio, richiesti con modalità non orientate ad equilibrio e buon gusto, comporta anche implicazioni di carattere economico e fiscale. Al mancato introito si somma infatti – per una norma assolutamente priva di senso ed iniqua rispetto a quanto consentito ad altri contribuenti IVA – l’obbligo di versare l’IVA, non incassata, sulla percentuale di biglietti omaggio superiore al 5% (DPR 633/1972, art. 3, comma 5). L’IVA, come tutti sappiamo, è una imposta che grava sul consumatore finale, ed è “neutra” per l’imprenditore, che la incassa per conto dello Stato e provvede al versamento. In questo caso, invece, l’IVA non viene versata dall’utilizzatore del biglietto omaggio, ma grava sull’imprenditore. Anche il diritto d’autore è preteso da SIAE sui titoli che superino la percentuale del 5%, così come l’ ISI (imposta sugli intrattenimenti) per i gestori di discoteche, bowling e piste di go kart agonistici (vedi il prontuario SIAE, a pag. 5). Altro elemento di disturbo è il fatto che i biglietti gratuiti generano fenomeni distorsivi dell’attività, se non ben gestiti e trasformati in strumento di marketing, come ho segnalato in questo articolo.
Ci sono soluzioni? E’ difficile cambiare la mentalità di coloro che esercitano l’autorità per ottenere benefici personali. Tuttavia in alcuni teatri ed altri luoghi di spettacolo si sta tentando con l’adozione del “biglietto cortesia”. Si tratta, in sostanza, di un titolo di accesso, che in genere è venduto a 2 euro. I vantaggi dei biglietti cortesia sono notevoli per l’esercente:
- il più evidente è di carattere fiscale, perché questi biglietti non fanno parte della percentuale di omaggi, superiore al 5% della capienza, sulla quale IVA, ISI e diritto d’autore vanno versati per intero.
- il biglietto cortesia erige un muro, una soglia psicologica nei confronti di coloro che non sono disposti a spendere neanche 2 euro per accedere ad un parco divertimenti o ad un cinema o teatro e che con ogni probabilità, non si presenteranno. In questo modi si limita la difficile gestione dei casi in cui dire no alle eccessive richieste di accedere gratis, proponendo un biglietto di costo molto contenuto, giustificato nei confronti del richiedente la gratuità da norme di carattere fiscale e disposizione SIAE .
- Infine, si dà un nuovo segnale agli “scrocconi” abituali, spiegando che, a causa di complessi meccanismi fiscali che il gestore è costretto a rispettare, in quel parco, cinema o teatro si entra aprendo comunque il portafoglio. Ne beneficia l’immagine dell’attività e dell’imprenditore.
Il messaggio è: “Niente è gratis, neanche il servizio che ti offro”. Garantisco che gli esercenti che hanno adottato i biglietti cortesia, sono tutti soddisfatti, perché dopo qualche tempo anche gli ossessivi richiedenti di decine, centinaia di biglietti omaggio hanno imparato a fare i conti con i biglietti cortesia.
——————–
Lascia un commento