Tra qualche tempo sarà più difficile usare Facebook per il marketing di parchi di divertimento o strutture commerciali. Il social network più diffuso in Italia ha infatti annunciato di voler modificare l’algoritmo che determina ciò che deve apparire sui profili dei singoli utenti. La cattiva notizia per chi lo usa per campagne di marketing ed engagement con i propri clienti è che saranno privilegiati nella visualizzazione sui profili i post degli “amici”, mentre sarà più limitata quella dei post delle pagine seguite, e anche quelli relativi ai “Mi piace” dei propri contatti.
Viene così penalizzata fortemente la possibilità, per chi pubblica su Facebook con finalità di marketing, di sfruttare la viralità dei “Like”. Una cattiva notizia, che non deve tuttavia indurre qualcuno ad abbandonare il social network. “Se non ci sei – ragionano gli esperti – ci sarai lo stesso, perché qualcuno parlerà in ogni caso di te”. Insomma, non è possibile rinunciare ad esserci come azienda, su un social dotato di un efficace motore di ricerca. Chi si occupa di marketing di un’attività, sa benissimo che deve essere presente laddove i potenziali clienti lo cercano, sia esso il motore di ricerca di Google, o Google Maps, o i principali social network.
Annunciata da Facebook anche la penalizzazione del link o click baiting, cioè della tecnica che cerca di ottenere conversioni, cioè generare traffico o acquisti sul proprio sito, attraverso la pubblicazione di post dai titoli allarmistici – tipo quelli dei siti meteo – o che non siano espliciti: lo farà controllando il tempo di permanenza sulla splash page del post – se è breve, il contenuto non è di qualità – e l’interazione con la pagina. In sostanza, il post di un gestore che pubblicasse un titolo del tipo “indovina cosa fa questo signore…” e, relativo ad una nuova attrazione o spettacolo, con un link ad un contenuto di scarso interesse, potrebbe essere reso visibile con minore frequenza rispetto a prima.
Altra novità è che, recentemente, alcuni studi hanno rilevato che i post contenenti video stanno ottenendo sempre maggiore visibilità rispetto ai post con immagini. Da Gennaio scorso, infatti, i video su Facebook vengono visualizzati automaticamente, senza bisogno di cliccare sopra l’immagine statica. Il social non nasconde di voler in questo modo intaccare il predominio di Youtube (Google) per proporsi non solo come social ma anche come piattaforma di content distribution, ossia di diffusione di contenuti di qualità con finalità di marketing. In questo modo viene suggerito alle aziende che non sia più necessario dotarsi di un proprio canale Youtube per condividere contenuti video. Tra gli addetti ai lavori il dibattito sul calcolo delle visualizzazioni delle due piattaforme – uno a richiesta e l’altro automatico – è aperto, ma l’opportunità di inserire video è in ogni caso molto interessante, perché tali contenuti diventano spesso virali.
Ma quali sono i contenuti più efficaci da postare, per fare Facebook marketing? Ci viene in aiuto una ricerca sul content marketing di Search Engine Journal, commentata in questo articolo, che conferma, nell’ordine:
1) Pubblicare video
2) Postare foto con citazioni
3) Indirizzare i post “organici”, cioè quelli non sponsorizzati
4) Inserire il pulsante “call to action” (del tipo: prenota ora, contattaci ecc.)
5) Studiare le risposte negative degli utenti, attraverso Facebook Insight
Per concludere, alcuni dati recenti: su base mensile, su Facebook si registrano 1,44 miliardi di utenti attivi, 800 milioni per Whatsapp, 700 milioni per l’app Facebook Groups , 600 milioni usano Messenger e 300 milioni postano immagini su Instagram.
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