Instagram ha aggiunto 5 nuovi filtri per ritoccare le immagini. Sono Crema, Slumber, Ludwig, Aden e Perpetua, che si aggiungono agli altri 19 filtri Instagram già disponibili. Una nuova notizia dalla popolare app per la condivisione di immagini, a pochi giorni dall’annunciato sorpasso su Twitter nel numero di utenti attivi. Ho già commentato in questo articolo le potenzialità della app e la notizia di qualche giorno fa, secondo la quale con 300 milioni di utenti (di cui 100 milioni di nuovi profili, da marzo a oggi) che postano immagini, il popolare social network per la condivisione di foto e video ha superato il sito di microblogging. Dunque nuove funzionalità … non accadeva dal 2012 che il social network – acquistato in quell’anno da Facebook per 1 miliardo di dollari – creasse nuovi filtri, apprezzatissimi da tutti gli utilizzatori, che trasformano immagini scattate con l’obiettivo fisso da smartphone e tablet in qualcosa di apprezzabilissimo, soprattutto nella comunicazione digitale. Con l’aggiornamento della app, è possibile finalmente organizzare i filtri Instagram, dando priorità a quelli più utilizzati dal singolo utente.
Ma chi sono gli utenti ed a quale fascia di età appartengono? Ebbene, circa il 90% degli Igers – così si definiscono gli utenti di Instagram – è formato da persone di età inferiore ai 35 anni, con una prevalenza di utenti di sesso femminile. Un target interessante davvero per molti settori, tra i quali anche quello dei parchi di divertimento. Non a caso nel 2014 i community manager del secondo parco divertimenti italiano, Mirabilandia, hanno lavorato in modo particolare per incrementare l’utilizzo di questa app: la condivisione sui social network costituisce da qualche tempo uno degli obiettivi principali di un piano di marketing di prodotti e servizi verso un pubblico di giovani, e i dati confermano che una bella immagine è molto più coinvolgente ed evocativa di un testo. Le potenzialità sono notevoli: è possible infatti lanciare contest utilizzando gli hashtag, realizzare immagini spettacolari, che riceveranno molti “like” e saranno condivise sui profili degli utenti.
Personalmente non amo troppo il tono vintage acquistato dall’utilizzo di buona parte dei filtri di Instagram, perché non credo che un fotografo professionista proporrebbe mai immagini con toni troppo “sabbiosi”, molto simili tra loro. ma Instagram non è un software di ritocco fotografico, ma una app sociale, utilissima per la condivisione di immagini sui social network e nel web. E’ ormai evidente, a mio avviso, che più che di “fotografia”, si deve ormai parlare di “fotografie”. Le immagini da National Geographic sono una cosa, i selfie sui social network un’altra. Entrambe le tecniche fotografiche, quella che prevede l’utilizzo di costose attrezzature o invece di cellulari e device portatili per la condivisione sul web, rispondono infatti a logiche e finalità diverse. E tutti noi, anche se appassionati di fotografia, ci stiamo abituando a valutarle con criteri diversi.
In ogni caso, i millennials hanno un rapporto con le immagini sempre più naturale, semplificato dalla tecnologia, ed utilizzano molto le immagini come forma di comunicazione. Nel 2013 ne sono state condivise sui social oltre 1,2 miliardi, mentre nel 2014 una ricerca KGB ha documentato che nei primi 5 mesi dell’anno si siano già superati i 1,8 miliardi. Dopo il declino degli SMS dello scorso decennio, cresce ormai a ritmi esponenziali la condivisione di immagini. Teniamone conto se ci occupiamo di comunicazione!