Garantire l’ accessibilità delle attrazioni è l’obiettivo di tutti i parchi di divertimento, ma per farlo in sicurezza è necessario formare adeguatamente gli operatori. Cinecittà World ha organizzato lo scorso 15 dicembre un corso di formazione orientato a fornire agli operatori – – circa 80 i partecipanti alla prima sessione – gli strumenti di conoscenza per rapportarsi agli ospiti con esigenze speciali. I formatori sono persone piuttosto note nel settore: Gianni Chiari, professionista nell’ambito della normazione tecnica e sicurezza delle attrazioni e Stefania Cerino, psichiatra ed esperta dei temi delle diverse abilità. Entrambi i docenti hanno partecipato alla stesura delle “Linee guida per l’accessibilità dei parchi divertimento”, di imminente pubblicazione, apportando contributi fondamentali per le problematiche di loro competenza.
Due i grandi temi affrontati negli interventi, compendiati in un utile pubblicazione che è stata distribuita ai corsisti, ai quali sono seguite esperienze nel parco e la somministrazione di un test conclusivo. Il primo riguarda la conoscenza delle diverse forme di disabilità – che la letteratura scientifica ha rubricato in oltre 200 diverse patologie – e dell’obiettivo di giungere alla massima inclusione sociale di tutti i cittadini. Si è parlato delle patologie più diffuse e delle modalità di relazione con l’ospite e con gli accompagnatori o familiari. E’ stato infatti sottolineato dai relatori quanto sia essenziale costruire una relazione con l’ospite – elemento messo in evidenza anche dalle Linee guida – perché un corretto approccio alle specifiche esigenze rende piacevole la visita al parco divertimenti e semplifica le modalità gestionali della struttura. A tal fine sono stati commentati alcuni episodi avvenuti nei parchi di divertimento.
Rendere un parco accessibile garantendo la sicurezza di tutti gli ospiti: questo il secondo elemento della giornata di formazione. Gli aspetti normativi sul tema dell’accessibilità – composti da norme nazionali e sovranazionali – e quelli che riguardano la progettazione, gestione ed utilizzo delle attrazioni, impongono da una parte di rimuovere i divieti apposti aprioristicamente, senza comprovate esigenze di sicurezza e, dall’altro, di effettuare una corretta valutazione dei rischi specifici, legati alla tipologia dell’attrazione. Aspetti quali la velocità, l’esigenza di avvalersi di dispositivi di ritenuta che potrebbero rivelarsi inadeguati a contenere persone con disabilità fisica, le emozioni forti, i rumori e le luci, il contesto in cui l’attrazione è collocata, impongono di tenere alta l’attenzione alla sicurezza degli ospiti con esigenze speciali, sulla base di puntuali analisi e verifiche, attrazione per attrazione. Anche le modalità di una eventuale evacuazione devono essere previste e disciplinate. Persone con diverse abilità potrebbero trovarsi in difficoltà nell’esodo con mezzi di soccorso quali scale aeree ecc., mettendo a rischio la propria, e la altrui, sicurezza.
C’è da apprezzare il coraggio con il quale le organizzazioni le organizzazioni di categoria dei produttori di attrazioni e dei parchi di divertimento, unitamente alle associazioni delle persone con diverse abilità hanno promosso la elaborazione delle Linee guida, precedute dalla raccolta di dati scientifici e da esperienze condotte direttamente sulle attrazioni. Sul tema dell’accessibilità delle attrazioni l’Italia ha saputo raccogliere in pochi anni l’attenzione di tutto il mondo che ruota intorno ai parchi di divertimento, compresi i grandi gruppi americani, leader mondiali di settore – e sta affrontando un tema che mette alla prova ogni giorno i professionisti con nuove problematiche. E’ bello veder svolta dai parchi di divertimento quella “funzione sociale” che l’articolo 1 della legge 337\1968 riconosce quale valore collettivo di tutte le esperienze, temporanee e permanenti, che ruotano intorno a queste attività.