Un barcamp dal claim “CameraConVision – Viaggio nel futuro del turismo italiano” alla Camera dei Deputati. I professionisti del settore si sono incontrati nella giornata del 19 novembre scorso per elaborare proposte e “dare una scossa”, come è stato detto da alcuni, ad un settore che rappresenta il 10,3% del PIL. Circa 250 i partecipanti, che si sono autarchicamente suddivisi in cinque gruppi di lavoro, nello stile informale – e un po’ caotico – che caratterizza questo tipo di assemblee, quando un contesto plenario deve essere integrato da gruppi di lavoro spontanei.
Questi i temi proposti ai gruppi di lavoro dall’Ufficio Stampa della Camera, sulla base dei contributi pervenuti:
- la guida turistica del terzo millennio
- Un nuovo marketing del territorio
- Strategie e strumenti per gestori 2.0,
- Il ruolo delle Comunità e
- Interventi legislativi.
Una giornata intensa, quella dell’evento “CameraConVision” in spazi ospitali ma non proprio adatti ad ospitare gruppi di lavoro, che ha visto tuttavia presenti tutti i player del settore. C’erano tutti, alcuni parlamentari dell’intergruppo parlamentare sull’innovazione, i responsabili dei principali partiti politici, esponenti dell’ENIT, del TDLab (Laboratorio Turismo Digitale del MIBACT), degli enti di promozione turistica, di tutte le Associazioni di categoria del settore – abbiamo incontrato esponenti di Federturismo, Federalberghi, Confindustria Alberghi, Confturismo ed ANESV – guide turistiche, docenti universitari ed operatori. Il Ministro Franceschini, impegnato lodevolmente a presentare l’emendamento sull’IVA degli e-book, non è potuto purtroppo intervenire alla sessione conclusiva, nel corso della quale sono state raccolte le istanze presentate dai gruppi di lavoro.
Tante le riflessioni e le proposte operative degli esperti: da tutte emerge tuttavia il clima di incertezza legato ad un quadro normativo – la l. 135\2001 e buona parte del Codice del turismo – non più in vigore ed alla difficile riforma del Titolo V della Costituzione, che anche in questo ambito ha creato moltiplicazione di costi ed inefficienze. Sempre sul piano delle esigenze di riforma sistematica delle norme di settore, è emersa quella di aggiornare la classificazione delle imprese turistiche, per valorizzare ciò che è il turismo oggi, integrando le strutture ricettive – anch’esse nel caos della classificazione affidata alle Regioni – con attrattori turistici di varia natura, quali i parchi di divertimento, e tutti i soggetti che erogano servizi legati all’offerta di esperienze a carattere ludico, sportivo e culturale. Turismo, o “turismi”, inquadrati finalmente nel concetto di “destinazione turistica” e non solo come ospitalità – come sembra dal sostegno del decreto Art Bonus alla sola ricettività – dal cui riconoscimento a livello normativo beneficerebbe l’intera filiera. Si è parlato anche di TripAdvisor, e del rapporto dialettico con le imprese turistiche, dovuto a recensioni non verificabili.
Cosa fare per rilanciare il settore? Tutti hanno sottolineato come sia essenziale operare velocemente sulla governance, insediando i responsabili dei singoli uffici della Direzione Generale per le Politiche del Turismo del MIBACT, superando il commissariamento dell’ENIT, le cui risorse disponibili sostengono a malapena i costi della struttura, senza possibilità di svolgere i compiti istituzionali di promozione del Paese all’estero, di recuperare la competenza dell’amministrazione centrale su un settore che si continua a definire “il petrolio dell’Italia”, gestito tuttavia senza alcun coordinamento, in carenza di un quadro normativo e con uffici ridotti ai minimi termini. Al Ministro Franceschini il compito di portare a sintesi le esigenze emerse nel corso del barcamp.
Ma ecco i 5 documenti conclusivi dei gruppi di lavoro!