Meno visitatori rispetto al 2012 ma maggiore fatturato al botteghino: questo il dato che emerge dall’Annuario dello spettacolo SIAE 2013, che raccoglie i dati attraverso i sistemi di biglietteria ed i 600 mandatari territoriali, presentato lo scorso 16 luglio. Come è andata nei parchi divertimento? Innanzi tutto il dato dei parchi tematici ed acquatici a biglietto d’ingresso registra un numero di visitatori del 2013, che è pari a 16.918.424 contro i 18.170.657 del 2012 (- 6,89%). Il valore – con segno purtroppo negativo, preannunciato in questo rapporto – riguarda la somma dei titoli di accesso, degli abbonamenti e delle gratuità. Il dato sulla spesa al botteghino è invece in incremento rispetto al 2012, con un importo complessivo di €206.273.254 (+ 9,38%). Dunque nonostante le forti promozioni dello scorso anno, i proventi delle biglietterie sono aumentati di una percentuale significativa.
Quanto al valore della spesa del pubblico – che i dati SIAE 2013 aggregano rilevando i dati delle biglietterie e di prevendite, consumazioni ecc. – il dato è invece negativo rispetto al 2012, con un totale di €300.284.463 (-10,59%). Infine il volume d’affari, calcolato aggiungendo ai proventi le prestazioni pubblicitarie, le sponsorizzazioni ed i finanziamenti pubblici e privati. Anche in questo caso la SIAE registra una flessione rispetto all’anno 2012, evidenziando una percentuale negativa (-10,06%).
Dunque un anno complesso, il 2013, nel quale la spesa complessiva del pubblico dei parchi divertimento si rileva in flessione rispetto alla stagione precedente, compensata in parte dal fatturato della vendita di biglietti.
Interessante il dato geografico: i dati SIAE 2013 evidenziano che il Nord Est si conferma l’area più interessante, con oltre 7 milioni di visitatori nei parchi tematici ed acquatici dell’Emilia Romagna e 3,6 milioni di ospiti in Veneto, seguito dal Lazio, terza regione italiana con 2,38 milioni di biglietti emessi. Il dato sulle “presenze”, che per la SIAE riguarda gli eventi completamente gratuiti, e quello della spesa del pubblico – che difficilmente può tener conto, per problemi di raccolta dei dati, dell’intero volume d’affari di parcheggi, punti vendita e della ristorazione – sono probabilmente calcolati in difetto. Nel 2013 la crisi dei consumi, purtroppo, ha iniziato a lambire anche i parchi a tema e strutture acquatiche.
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