Anche venerdì 13 – ma va? – giugno è stato problematico per i parchi di divertimento. Una giornata con condizioni meteorologiche ottimali in molte aree del Paese – basta vedere i selfie sulle pagine Facebook dei parchi – ma previsioni meteo riprese dai giornali, che hanno parlato di “Summer Storm” paventando disastri ovunque hanno scoraggiato fortemente le presenze. Ancora meteo terrorismo?
Molte le disdette da parte di gruppi organizzati. I responsabili delle strutture che abbiamo sentito, tra Lazio, Toscana e Lombardia, ci hanno parlato di danni ingenti. Abbiamo notizia di strutture che hanno perso 3.000 persone – oltre 60.000 euro senza contare i consumi interni – rispetto alle presenze previste, parchi che hanno ricevuto disdette da oltre 50 gruppi prenotati, località nelle quali non è piovuto che qualche minuto e solo durante la notte tra sabato e domenica. Il 20 giugno scorso la pagina Facebook di Ilmeteo.it è stata oggetto di critiche feroci da parte degli utenti. Centinaia di messaggi di protesta, che non turbano certo chi usa le previsioni meteo solo per vendere spazi pubblicitari.
I danni sono enormi, provocati dalla spettacolarizzazione delle previsioni del tempo – vero meteo terrorismo – artatamente lanciate dai titolari dei siti web che vivono di banner pubblicitari, ed erogano previsioni realizzate al computer.
Cosa fare? Protestare, innanzi tutto. Ci stanno provando, ad esempio gli albergatori di Rimini aderenti ad AIA, con iniziative di comunicazione e giudiziarie. Poi continuare a segnalare la situazione all’Autorità Garante della Concorrenza ed il Mercato, la quale ha tra i suoi compiti al tutela dei consumatori da messaggi ingannevoli.
Purtroppo, lo conferma in una nota l’Ufficio Generale Spazio Aereo e Meteorologia dell’Aeronautica Militare, in Italia non esiste la figura professionale del meteorologo. Di fatto, come per gestire un ottovolante, chiunque può improvvisarsi tale. Si legge nella lettera che “In Italia l’informazione meteorologica non è regolamentata, ed è pertanto disciplinata dalle leggi sull’ esercizio del diritto di libera espressione. Ne consegue che l ’AM non è titolata a esprimere giudizi sulla modalità con cui operano i soggetti pubblici e privati nel settore della comunicazione meteorologica. D’altro canto, AM quale soggetto statale fornitore di pubblico servizio nel settore meteo e Rappresentante Nazionale presso l Organizzazione Meteorologica Mondiale, intende promuovere la consapevolezza del cittadino sull’esistenza di normative internazionali e standard di qualità. Il Servizio Meteorologico dell’AM, svolgendo al tempo stesso delle attività istituzionali di supporto alla difesa e sicurezza del Paese e d’informazione meteorologica per la comunità, ha adottato delle normative internazionali e degli standard di qualità che assicurano un servizio competente e responsabile, a salvaguardia dell’incolumità pubblica, dei beni e delle attività economiche, L’AM non ha pertanto interesse all’uso di linguaggi e simbologie sensazionali per la fenomenologia meteo, e ha adottato la grafica in uso tra i Servizi Meteorologici nazionali europei”.
Dunque si può fare liberamente informazione meteorologica. Notizia buona o cattiva? E’ un fatto grave, per me, perché fare meteo terrorismo non è come diffondere sul web ricette di cucina. Qui in ballo è la gestione del tempo libero degli Italiani – condizionata dalle previsioni meteorologiche – e le conseguenti ricadute sulle attività economiche. Non a caso l’Aeronautica Militare sul proprio sito presenta previsioni fino a tre giorni, ed una tendenza – senza pittogrammi – fino a cinque giorni. I siti più noti (Ilmeteo.it, Meteo.it ecc.) invece hanno la pretesa di spacciare come previsioni del tempo informazioni sui prossimi 15 giorni, addirittura su base oraria. Tutti i veri meteorologi – ne abbiamo parlato in un’intervista con il meteorologo Luca Mercalli – affermano che queste indicazioni hanno affidabilità scarsissima. Come quella degli oroscopi, aggiungo io. Questo è il web, aiutato dai titoli sensazionalistici di certa stampa!