I dati 2013 dei parchi di divertimento sono di segno negativo. Queste le risultanze contenute nel rapporto 2013, elaborato da Parchi Permanenti Italiani
L’esito della ricerca ha evidenziato che, per il secondo anno, la stagione dei parchi di divertimento si è conclusa sostanzialmente con segno negativo. Riguardo alle diverse tipologie di strutture, l’indagine ha rilevato che i parchi tematici o meccanici hanno registrato un calo di visitatori fino al 10 per cento nel 57% dei casi, e di qualche punto maggiore per il 30% delle strutture. I parchi acquatici hanno invece subito una flessione media dell’8%, dopo due anni di tenuta sostanziale.
Tra le cause, oltre al difficile momento economico che condiziona la propensione alla spesa dei cittadini, ed ai dati corrispondenti riguardo al mercato turistico, anche l’elemento meteorologico, che ha condizionato pesantemente l’avvio della stagione, e buona parte del Mese di Luglio in vaste aree del Paese. Le presenze nei parchi di divertimento sono infatti fortemente condizionate dalle condizioni atmosferiche, e dalle previsioni dei siti internet specializzati, spesso inattendibili.
I dati presentati evidenziano alcuni elementi positivi: innanzi tutto il dato sulle presenze straniere. In genere il dato numerico è stato confermato rispetto al 2012 – e non è cosa banale, rispetto al dato complessivo – ma in alcuni casi c’è una tendenza positiva, la stessa che hanno registrato gli albergatori. Ancora una volta i parchi di divertimento si confermano ottimi attrattori turistici. I dati confermano che sul fronte delle presenze straniere, ove possibile, sia necessario lavorare ancora, perché i risultati hanno margini di miglioramento in alcune aree del paese.
Altro elemento interessante è il dato sulla vendita di biglietti online. Le percentuali rispetto alla vendita tradizionale non sono eccezionali – anche se in un caso si è raggiunto addirittura il 20% del venduto – ma la tendenza è inarrestabile, e non solo per i parchi tematici. Sulla presenza nel web e sulle opportunità di marketing molte strutture non hanno ancora fatto abbastanza, ed il 2014 darà indubbie soddisfazioni a coloro che si orienteranno ad investire in questa direzione.Le statistiche sono utili, e pur non essendo sempre pienamente indicative – i dati SIAE sui parchi di divertimento sono un esempio – evidenziano una tendenza, permettono agli imprenditori più accorti di interpretare il presente per orientare le scelte future. La stagione dei parchi permanenti, tematici ed acquatici, si è chiusa con la insoddisfazione di molti di loro: nei due ambiti molte strutture hanno registrato una flessione nel numero di visitatori e nel fatturato. Dunque un 2013 preoccupante, che ha inciso pesantemente, assai più dell’anno precedente, sui bilanci di oltre il 50% dei parchi di divertimento oggetto della rilevazione.
Alcune note positive sono tuttavia presenti. Innanzi tutto il dato sulle presenze straniere. In genere il dato è stato confermato rispetto al 2012 – e non è cosa banale, rispetto al dato complessivo – ma in alcuni casi c’è una tendenza positiva, la stessa che hanno registrato gli albergatori. Ancora una volta i parchi di divertimento si confermano ottimi attrattori turistici, e sul fronte delle presenze straniere, ove possibile, bisogna lavorare ancora, perché i risultati hanno margini di miglioramento in alcune aree del paese.
Nel dettaglio, i dati sulla stagione 2013 dei parchi divertimento hanno evidenziato una generale flessione dei consumi interni, in media ovviamente, perché alcune strutture hanno invece ottenuto risultati di segno positivo. Sarebbe interessante analizzarne le scelte imprenditoriali, ma le statistiche in questo sono poco funzionali. Sempre di più appare essenziale una riflessione sull’offerta, soprattutto nella ristorazione, per individuare prodotti che possano essere ceduti a prezzi contenuti, senza intaccare troppo la marginalità. Se i visitatori non entrano nei bar e nei chioschi, dovranno essere quest’ultimi a dirigersi verso i clienti.