Parchi avventura e nuove proposte di divertimento e sviluppo dell’offerta per ampliare il target di riferimento, aumentare il tempo di permanenza dei visitatori all’interno del parco e la spesa pro capite. Questi gli obiettivi comuni ai parchi avventura ed a tutte le strutture del divertimento. Abbiamo già analizzato alcune novità nei parchi acrobatici, segnalando lo sviluppo di Sybaris Explora. Questa volta ci occupiamo di Adventure Park Cimone – la struttura dell’Appennino modenese realizzata nell’area del lago della Ninfa – i cui titolari hanno compiuto scelte importanti e diversificate: ai quad, ai due maxiscivoli per il Tubing con i consueti gommoncini, ai tappeti elastici, ed ai percorsi per il downhill con la bici, si è aggiunta l’area per il Laser Game outdoor. Una scelta che ha un minore impatto sull’ambiente, rispetto al paintball, e raggiunge due tipologie di visitatori, le famiglie ed i gruppi di amici.
Tuttavia la novità più significativa, anche in rapporto all’investimento effettuato, è rappresentata dal Funbob, un “alpine coaster” di produzione Brandauer, di 680 metri di lunghezza, divertente e spettacolare. La vicina seggiovia consente inoltre la risalita con i bob senza fatica. La slittinovie, o “alpine coaster”, è l’ultima realizzata, che si aggiunge alla quindicina di funbob presenti in Italia, che riscuotono ovunque molto successo. Collocati su piste da sci, anche in disuso, e rimuovibili, offrono un divertimento rivolto principalmente alle famiglie.
Delle scelte imprenditoriali e dello sviluppo del parco abbiamo parlato con Paola Quattrini, della società Passo del Lupo srl, che ha realizzato e gestisce la struttura:
– Mini Quad, Fun bob e laser game: Il parco del Cimone continua ad evolversi nella direzione del divertimento per famiglie e ragazzi, con un’offerta sempre più completa. E’ la naturale evoluzione del parco avventura?
Il nostro parco avventura ha sempre avuto l’ambizione di distinguersi rispetto agli altri, questo anche grazie alla disponibilità di spazio e all’impianto di risalita (seggiovia) che già inizialmente ci ha permesso di installare la discesa con i funbon su monorotaia, tutt’ora il nostro fiore all’occhiello. Con il passare degli anni ci siamo poi accorti che i parchi avventura nascevano “come funghi” e quindi siamo arrivati alla conclusione che creare un parco multi attività ci avrebbe portato un incremento di clientela e target ad ampio raggio. Al momento possiamo dire che le nostre attrazioni accontentano clienti dai 3 ai 90 anni e questo ci da molta soddisfazione.
– Queste iniziative comportano investimenti e maggiori costi del personale, a fronte di maggiori elementi di richiamo per i visitatori. E’ una scelta che ha dato le necessarie soddisfazioni?
Siamo dell’idea che un investimento, piccolo o grande che sia, debba essere fatto con la giusta lungimiranza. Non si può pretendere di rientrare della spesa in una stagione come poteva avvenire anni fa quando la parola “crisi” ancora non era in voga, ora occorre creare attorno all’investimento un piano di comunicazione e pubblicità che faccia conoscere la nuova attrazione e che faccia invogliare l’utente a provarla. Noi stiamo lavorando su questo, senza ovviamente abbandonare le ormai più collaudate attrazioni, stiamo dando importanza e visibilità alle nuove, soprattutto veicolando offerte e promozioni anche ad aziende per i team building e gruppi sportivi. La scelta delle nuove attrazioni, nonché l’ubicazione, è stata fatta anche in base alla possibilità di utilizzare lo stesso personale che lavora su altri giochi, questo ci permette di non aumentare troppo i costi di gestione.
– Il Laser Game è un attività outdoor – anch’esso come il parco avventura, una via di mezzo tra attività sportiva e divertimento – che ha un pubblico di appassionati. E’ stato semplice inserirlo nel contesto del parco?
La novità dell’estate 2013, il Laser Game, ha per ora riscosso un discreto successo, anche se, ribadisco, occorre un po’ di tempo per far conoscere le nuove attrazioni. Abbiamo scelto di investire in questa nuova “avventura” sulla base di alcune valutazioni relative alla possibilità di inserirlo in un contesto naturalistico molto accattivante e realistico – siamo in un bosco con nascondigli naturali come gli alberi ma anche artificiali, creati però utilizzando tronchi, steccati ed elementi che regala il bosco – e perché attira un pubblico che non è prettamente quello appassionato del genere. Ci siamo resi conto che spesso a giocare sono famiglie intere o gruppi di coppie che si sfidano preparando tattiche e strategie “home made” ma che regalano coesione e tanto divertimento.
– Il bilancio complessivo della scelta imprenditoriale di trasformare il parco avventura in un complesso di diverse esperienze?
La scelta di non rimanere solamente parco avventura è stata, nel nostro caso, vincente. Ormai siamo circondati da parchi più o meno grandi che propongo quasi esclusivamente l’attività legata ai percorsi sugli alberi. Noi abbiamo puntato sulla diversificazione dettata anche dalla sempre più crescente esigenza degli utenti di trovare in una soluzione più attività che accontentino bambini e adulti, avventurosi e pigri, sportivi e non. Siamo contenti della nostra scelta, soprattutto perché riceviamo tanti e graditi complimenti dagli ospiti che vengono a trovarci, ed in particolare relativi al grado di sicurezza che hanno trovato sulle varie attrazioni ed all’accoglienza. Per noi il passaparola positivo è assolutamente ancora il miglior mezzo pubblicitario che esista, l’esperienza vissuta e raccontata vale spesso molto di più di un depliant o di un sito internet.
Le puntate di “Parchi avventura crescono”