Meno presenze nei parchi di divertimento a causa di errori nelle previsioni meteo? In una stagione che si annuncia difficile, certamente le previsioni del tempo errate dei servizi online condizionano negativamente le scelte dei visitatori. Se pensiamo, ad esempio al lunedì di “Pasquetta”, che al Nord è stato migliore di quanto segnalato da siti specializzati, è facile intuire che in tutta la filiera dei servizi al turismo la protesta stia montando. Si è arrivati addirittura a proporre di oscurare intere regioni dai bollettini meteo, come ha dichiarato il Governatore del Veneto Zaia. “Vista l’impossibilità di avere previsioni certe – ha sostenuto – e la non disponibilità degli esperti di dichiarare la percentuale di errore nelle loro previsioni, per il Veneto, secondo me dovremmo arrivare ad un accordo in base al quale nei bollettini meteorologici la regione stessa sia oscurata». Anche gli albergatori della Riviera romagnola, subito dopo Pasqua, hanno dato mandato ai legali di valutare le possibilità di ottenere ragione delle numerose disdette di prenotazioni, causate da previsioni del tempo errate, vero meteo terrorismo. Non a caso è stata presentata ad Agosto 2016 una proposta di legge per regolamentare il settore delle previsioni meteo e si parla spesso della istituzione di un Servizio Meteorologico Nazionale Diffuso.
Non è facile prevedere fenomeni estremi, come temporali, neve o vento forte, e soprattutto i fenomeni improvvisi, che condizionano l’attività quotidiana di un parco divertimento. La meteorologia deve tuttavia fornire informazioni serie e non condizionate dalla necessità di elevare le visite al proprio sito, per vendere spazi pubblicitari. La situazione climatica è certamente confusa – “il meteo non ha più mezze misure” ha dichiarato recentemente Luca Mercalli, ed un buon meteorologo deve integrare gli strumenti statistici di cui dispone con osservazione ed esperienza. Solo così la meteorologia potrà fornire il supporto necessario all’agricoltura ed alle attività umane. Sui più noti portali meteo basta mostrare il simbolo della nuvola per scoraggiare gli utenti dall’andare in gita, effettuare una breve vacanza o godersi una giornata al mare.
Nei parchi di divertimento dell’area padana il danno derivante da errori nelle previsioni meteo, ripetutisi anche nelle festività di aprile e inizio maggio, è valutato come piuttosto significativo, e la pazienza dei gestori è al limite. Meteorologia e servizi al turismo hanno evidenti implicazioni, ed una previsione errata può fortemente condizionare i flussi del pubblico. Del resto l’errore nelle previsioni – a livello statistico – dovrebbe essere equivalente, nel caso in cui si sbagli prevedendo buone condizioni meteorologiche che nel caso opposto. Tuttavia la sensazione degli operatori turistici è che si preveda spesso un’instabilità per ridurre le possibilità di errore. Meglio previsioni del tempo più negative che ricevere critiche per non aver previsto il maltempo. Cielo nuvoloso? Meglio indicare la possibilità di pioggia con una gocciolina, non si sa mai…
Previsioni meteo: l’intervista a Luca Mercalli
Sono affidabili le previsioni meteo? E quali servizi sono da considerarsi più attendibili? Lo abbiamo chiesto a Luca Mercalli, meteorologo e climatologo, noto al pubblico italiano per la partecipazione al programma televisivo Che tempo che fa, direttore della rivista Nimbus e dell’ omonimo portale, che eroga previsioni meteo soprattutto per Piemonte e Lombardia:
– i gestori dei parchi di divertimento si chiedono quanto possano essere ritenute affidabili, alla luce delle attuali conoscenze, le previsioni meteo dei siti online?
“Oggi la previsione meteo ha un’affidabilità del 95% sulle prime 24 ore e via via a decrescere fino a circa 5-7 giorni, scadenza oltre la quale in genere le informazioni perdono di significato pratico. Tutti i servizi meteorologici nazionali, regionali o privati diffondono previsioni via web, e come in qualsiasi settore, esistono operatori seri e qualificati e altri improvvisati e meno affidabili.”
– Esistono differenze nella qualità delle previsioni meteo dei servizi online?
“Certamente sì, ma è come domandarsi se la scienza medica è valida o meno: ogni terapia ha la sua percentuale di successo o insuccesso riconosciuta dalla prassi internazionale, poi esistono medici più o meno competenti e ospedali più o meno efficienti.”
– Come controbatterebbe a chi evidenza che previsioni del tempo non corrette hanno innegabili implicazioni con il mercato dei servizi turistici?
“Un conto è una previsione meteo che non si è verificata alla luce delle percentuali standard di successo oggi ottenibili: ricordiamo che per esempio, l’80% di probabilità di successo di una previsione a tre giorni, che è un’ottima performance, significa che in un anno possono esserci 73 previsioni giornaliere non verificate, esattamente come se nel caso di una patologia grave da curare un medico dicesse che esistono 80 casi su 100 di guarigione, ma 20 prognosi infauste, e non per questo il paziente rinuncerebbe alla cura né il medico andrebbe in galera in caso il paziente ricadesse tra i 20 sfortunati…). Altro caso è invece la previsione non corretta per incompetenza dell’operatore che non ha saputo utilizzare al meglio i mezzi tecnici disponibili, ovvero come se il medico avesse dimenticato la pinza nell’addome del paziente… Ciò non ha nulla a che fare con i limiti intrinseci della previsione, ma dipende dall’individuo ed è sotto la sua responsabilità.
Ovviamente tutto ciò è perfettamente dimostrabile in un eventuale processo: ogni meteorologo serio emette la previsione basandosi sulle uscite dei modelli di simulazione dell’atmosfera a scala globale e
locale: se la previsione non è risultata corretta a causa di una catena logica di conseguenze derivanti dai limiti attuali dei modelli fisici, non vi sono responsabilità individuali, se invece i modelli suggerivano un certo andamento meteorologico e l’operatore o non li ha considerati o ne ha arbitrariamente modificato i contenuti senza valida giustificazione, allora si può invocare una carenza, una trascuratezza eventualmente impugnabile. Ma sono casi sempre più rari, in quanto la qualità degli strumenti oggi disponibili limita di molto l’arbitrio personale.”
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Per approfondire
Luca Mercalli è responsabile dell’Osservatorio Meteorologico del Collegio Carlo Alberto di Moncalieri e docente universitario. Autore di numerose pubblicazioni, ha trattato il tema dell’attendibilità delle previsioni nel libro “Filosofia delle nuvole”, (ed. Rizzoli, SBN: 17025966, p. 294, €16,00, acquistabile nelle principali librerie ed anche online, nella versione cartacea e digitale).
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