Musei come parchi a tema? Ciò che colpisce delle recenti inaugurazioni di spazi espositivi, non è la già vista trasformazione di esposizioni museali datate, attraverso allestimenti e formule nuove e più coinvolgenti, ma addirittura la progettazione di nuovi musei già orientati a cogliere l’aspetto ludico ed esperienziale, tipico dei parchi a tema.
L’esempio più recente è il Museo del Vino a Bordeaux, inaugurato lo scorso 31 maggio, alla presenza del Presidente Hollande. Una Citè du Vin dal costo di 81 milioni di euro, dall’aspetto esterno molto caratterizzante ed avveniristico: l’edificio principale è alto 55 metri, dalle forme messe in evidenza da una copertura realizzata con 900 pannelli in vetro, 2500 pannelli di alluminio placcati oro, su un armatura in legno lamellare. La sagoma vuole evocare, secondo i progettisti dello Studio XTU di Parigi, lo scivolare del vino dalla bottiglia al bicchiere. La visita del complesso, che prevede di essere visitato da 450.000 ospiti, è composto da un percorso composto da 19 spazi a tema, al cui interno le numerose installazioni multimediali permettono di provare esperienze immersive 3D e fortemente coinvolgenti. Tra tutte, l’esperienza di salire su una nave che attraversa gli oceani e la storia, o l’assistere, da distesi, a videoproiezioni di dipinti dedicati a Bacco e Venere. All’ultimo piano sono custodite ben 14 mila bottiglie provenienti da 80 Paesi. Il biglietto è di 20 euro, inclusa la degustazione. Esperienze simili, per la qualità della progettazione degli spazi e dell’offerta, possono essere vissute nei musei contemporanei a Dublino, con la Guinness Storehouse o ad Amsterdam con la Heineken Experience, nelle quali, attorno al prodotto birra, sono state costruite vere e proprie esperienze multisensoriali.
Sempre nell’ambito di nuovi musei, il progetto che sta facendo tanto parlare è FICO Eataly World, a Bologna. FICO è l’acronimo di Fabbrica Italiana Contadina, una città del gusto, declinata però nella forma del parco tematico. Il progetto, in via di realizzazione, ha numeri impressionanti: 80.000 mq di superficie, 10.000 mq di coltivazioni ed allevamenti dimostrativi, 7.300 mq di ristoranti e 9.800 mq di botteghe e mercati, per soddisfare circa 6 milioni di ospiti. Numeri da capogiro, che fanno parte della trasformazione del format del classico store Eataly in un complesso ancora più legato all’esperienza dei visitatori, che potranno visitare i 40 laboratori, gestiti da marchi come il Consorzio del Parmigiano Reggiano, Venchi, Lavazza, e Carpigiani, nei quali si realizzano i più noti prodotti della produzione italiana di alimenti di pregio. Coinvolta anche la Bianchi, che realizzerà delle biciclette a tre ruote con cestino, mediante le quali gli ospiti potranno effettuare i loro acquisti. Il tutto realizzato da Eataly World, società costituita da Eataly e Coop.
Sempre in Italia è stato recentemente inaugurato Elaion, il parco tematico dell’Olio. A Cassano Jonico nella proprietà di un grande oleificio privato, è da poco operativa una struttura, composta di 9 spazi tematici, tra i quali l’ambiente de “l’antico mestiere”, “l’antico frantoio”, “i doni dell’olivo” e “il frantoio con l’asino.” Elaion offre un percorso che mostra la storia e il processo di produzione dell’olio di oliva. Allestimenti scenografici e multimediali permettono di vivere le atmosfere della Magna Grecia. Si tratta di una realizzazione che richiama sia i musei d’impresa che un parco educational, progettata con l’obiettivo di promuovere il turismo enogastronomico nella Sibaritide.
Dopo anni di polverose esposizioni, ben classificate nelle loro bacheche, anche nel settore culturale, turistico e gastronomico si è preso atto che proporre un prodotto culturale o gastronomico in forma esperienziale corrisponde più esattamente a ciò che i visitatori richiedono. Nei parchi di divertimento l’esperienza è alla base del prodotto, e la si propone da almeno un secolo. I vantaggi? L’esperienza si rivolge ad un target universale, è più semplice da comunicare con azioni di marketing esperienziale odi social media marketing, è più piacevole – almeno per un pubblico ampio – rispetto alla fruizione di un prodotto proposto in forme più tradizionali, meno coinvolgenti sul piano emozionale.