Abbiamo ottimizzato le immagini dei siti di parchi divertimento? Siamo bombardati da foto, migliaia al giorno, alcune le ignoriamo, altre ci colpiscono, su altre ancora ci soffermiamo. Da cosa dipende? E’ facile, dalla qualità: una foto bella o evocativa. Carta stampata, web, social network, tutto è fatto di fotografie ed infografiche, ma anche in questo ambito vale il criterio “content is king”. Il contenuto è tutto, affermava Bill Gates nel 1996, e questo concetto è quanto mai attuale, soprattutto sul web, dove conta la qualità dell’immagine o del messaggio che sottende.
Comunicare attraverso le immagini è la scelta di molte aziende: non tutti hanno tempo di leggere messaggi, ma possono restare colpiti da un’immagine ben realizzata. Lo conferma il successo di social network, alcuni del quali, come Pinterest (250milioni di utenti) e Istagram (150 milioni di utenti) sono basati solo sulle immagini mentre su Facebook , secondo il centro studi dell’Harvard Business School il 70% delle attività si concentra sulle foto, così come per Twitter, dove è dimostrato che la massima interazione si raggiunge in tweet corredati da foto.
Curiamo questo aspetto nella nostra comunicazione? Forse si, ma dedichiamo un po’ di tempo a verificare il nostro sito internet, la presenza sui social network, i dépliant e il materiale di comunicazione che stampiamo. Ci convince ancora? Le immagini ci appaiono un po’ datate? E i colori? Hanno colpito la nostra fantasia o siamo davanti a fotografie poco accattivanti?
Magari sono belle, le fotografie, è solo che sono molto simili a quelle dei nostri competitori. Avete presente i dépliant o i siti di alcuni parchi acquatici? Acqua turchese e ragazze carine, ma le foto sono spesso simili tra loro. Come per gli hotel di montagna, la cui comunicazione è ricca di prati verdissimi, mucche e cieli azzurri: immagini fortemente evocative, ma spesso prive di carattere.
Cosa fare? Certo una piscina è una piscina, ma è comunque possibile dare un’impronta alla nostra comunicazione per immagini. Tutti noi scattiamo foto – cellulari e fotocamere digitali hanno reso la cosa un gioco da ragazzi – ed utilizziamo qualche software per la loro ottimizzazione. Al computer chiediamo solo una generica ottimizzazione, e ci accontentiamo di colori più saturi e contrasto accentuato automaticamente. Nella nostra comunicazione, invece, le immagini della nostra comunicazione sono fornite, in genere dal nostro fotografo, ed ottimizzate da coloro che curano la grafica del sito e del materiale a stampa.
Si può fare di più? Forse si. I webmaster hanno competenze in campo fotografico e grafico, orientate però alla ottimizzazione delle immagini per renderne veloce il caricamento e farne uno strumento per migliorarne l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca. Se vogliamo comunicare per immagini, dobbiamo tuttavia fare di più: stupire.
La fotografia dalla quale partire è ovviamente, la materia prima. La composizione dell’immagine, la qualità degli obiettivi utilizzati, il gusto del fotografo ci fanno selezionare solo alcuni scatti, delle decine che abbiamo a disposizione. C’è però sempre il rischio “hotel di montagna”, prima segnalato.
Esistono anche professionisti che si occupano dell’ottimizzazione dell’immagine in modo “artigianale”, utili soprattutto alle realtà di minori dimensioni, le quali magari realizzano da sole le immagini da inserire nella propria comunicazione. Su una sola immagine, ben corretta e resa unica, può essere costruita un’intera campagna di comunicazione, sia per la stampa che sul web e sui social network. Tra i servizi, abbiamo testato quello offerto da due giovani fotografi (http://baophoto.myshopify.com/), che hanno ritoccato per noi alcune immagini tratte dai siti istituzionali di parchi divertimento.
Valeva la pena di spendere pochi euro? Giudichino i lettori…