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I parchi di divertimento italiani – circa 200 strutture tra parchi tematici o meccanici, acquatici e faunistici – sono visitati annualmente da 13 milioni di visitatori (dati SIAE 2011). Obiettivo della ricerca è verificare l’andamento del settore nella stagione 2012.
L’indagine ha coinvolto trenta strutture del divertimento, tra parchi tematici, parchi acquatici e parchi faunistici. Nello specifico l’indagine ha riguardato il numero di visitatori, il fatturato complessivo, quello della ristorazione ed il dato relativo agli esercizi commerciali interni, con riferimento al 31 agosto 2012, in rapporto agli esiti della stagione 2011.
L’esito della ricerca ha evidenziato che la stagione 2012 dei parchi di divertimento si presenta sostanzialmente con segno negativo per le strutture a carattere tematicomeccanico, in sostanziale tenuta, seppure con segnali negativi, per i parchi acquatici e con andamento fortemente negativo per i parchi faunistici.
L’andamento dei parchi di divertimento è fortemente condizionato dalle condizioni metereologiche, che hanno penalizzato fortemente le giornate festive della Primavera ed il mese di Luglio in alcune aree del Paese, densamente popolate. Anche il dato sulle presenze di turisti, che ha registrato un calo significativo nelle aree più vocate, quali la Riviera Romagnola, ha inciso negativamente sul risultato della stagione 2012. I dati delle principali organizzazioni di categoria del settore ricettivo e balneare, incrociati con quelli delle associazioni di consumatori, fanno infatti registrare un calo di presenze nelle aree turistiche che in alcuni casi presenta numeri a due cifre. Inoltre i dati sui consumi delle famiglie evidenziano che la propensione alla spesa è in forte calo, con dati che le associazioni del commercio hanno definito come i peggiori dal Dopoguerra ad oggi.
In tale contesto anche un settore che fino allo scorso anno aveva registrato una tenuta sostanziale dei visitatori, ed andamento in calo moderato del fatturato, a causa della riduzione della spesa dei visitatori per consumi interni al parco, ha risentito della situazione economica generale.
Nel dettaglio alcuni elementi relativi alle diverse tipologie analizzate:
A) Parchi tematicimeccanici:
– Numero di visitatori
Riguardo al numero di visitatori, le grandi strutture del divertimento si avviano a concludere la stagione 2012 con il segno negativo, che connota le prestazioni di oltre il 64% delle strutture, con un calo di oltre il 10 per cento in circa il 42% dei casi. Le performance di segno positivo sono legate anche alla presenza di nuovi soggetti, che lo scorso anno avevano appena avviato l’attività. Notizie giornalistiche evidenziano una situazione di forte criticità per una struttura storica del Riminese, e un generale calo di oltre il 15% per altre strutture della Riviera romagnola.
– Fatturato 2012
Il fatturato complessivo della stagione 2012 nei parchi tematici presenta una significativa flessione, che coinvolge quasi l’80% delle strutture. Anche in questo caso il dato di segno positivo è in parte condizionato dalla presenza di nuovi operatori. La tendenza è preoccupante, in quanto fino al 2009, la maggior parte delle strutture presentava un fatturato stabile o con segno positivo. Il calo degli incassi della stagione 2012 è dovuto alla flessione nel numero di visitatori, e condizionato dall’andamento della spesa pro capite per ristorazione e merchandising all’interno del parco. Statisticamente, in molte strutture la spesa pro capite per f&b e merchandising incide infatti per una percentuale del 45% sugli incassi complessivi.
– Spesa per ristorazione
I parchi hanno tutti elaborato una strategia intelligente riguardo al food&beverage, presentando proposte che, per qualità e prezzo, hanno tentato di intercettare la minore propensione alla spesa da parte dei visitatori. In ogni caso i risultati presentano un andamento negativo, con il 50% delle imprese che segnalano una flessione. Le scelte commerciali hanno comunque limitato le perdite.
Nella stagione 2012 è stata infatti rafforzata la presenza di prodotti che presentano una forte marginalità, quali le granite, e si è avviato l’inserimento di elementi tipici della ristorazione veloce da sala cinematografica, come il pop corn fresco. L’ottimizzazione dei costi è stata perseguita anche attraverso la presentazione di panini, focacce e prodotti da fast food da frigo, rigenerabili al momento.
– Esercizi commerciali interni
Il 40% dei parchi tematici ha registrato un calo del fatturato degli esercizi commerciali interni. Un’attenta politica dei prezzi ha limitato le perdite, che incidono tuttavia fortemente, per alcune decine di punti percentuali, sul fatturato complessivo delle imprese. Il dato conferma la scarsa propensione del pubblico ad effettuare acquisti all’interno del parco.
B) Parchi acquatici:
– Numero di visitatori
I parchi acquatici, in termini statistici, hanno registrato una sostanziale tenuta rispetto alla stagione 2011. Oltre il 58% delle imprese registra infatti una conferma dei dati 2011 – elemento che in questo contesto deve essere ritenuto positivo – ovvero un aumento dei visitatori.
I dati del sondaggio confermano tuttavia che oltre il 40% delle strutture – presenti in un numero di oltre 80 sul territorio nazionale – registra dati negativi, oltre il 40% delle quali con una flessione superiore al 10%. Il dato va rapportato alle condizioni metereologiche della stagione estiva, che hanno fatto registrare temperature elevate, con un mese di Luglio che ha penalizzato fortemente solo alcune aree.
– Fatturato complessivo
I dati sul fatturato sono in linea con quelli relativi al numero di visitatori. Circa il 50% del campione registra una sostanziale tenuta o un moderato aumento, mentre le flessioni incidono per non più del 15% rispetto alla stagione 2011.
– Spesa per ristorazione
Anche i parchi acquatici confermano il dato registrato nei parchi tematici, segnalando un segno negativo nel 50% dei casi. Nel settore è stata adottata una nuova strategia, già evidenziata con riferimento ai parchi tematici, inserendo nel F&B l’offerta di prodotti ad elevata marginalità.
– Esercizi commerciali interni
Il dato, negativo per il 50% delle imprese, conferma la scarsa propensione alla spesa da parte del pubblico. Nei parchi acquatici l’incidenza degli esercizi commerciali sul fatturato complessivo è comunque inferiore a quella dei parchi tematici e faunistici.
– Parchi faunistici
Il dato sui visitatori nei parchi faunistici per la stagione 2012 è particolarmente negativo. Le più grandi imprese del settore – non più di 10 sul territorio nazionale – hanno registrato un calo di presenze superiore al 15%, confermando questa aliquota anche con riferimento al fatturato complessivo ed alla vendita di F&B e merchandising.
(Maurizio Crisanti)